Per l’estate 2024 il Settore Protezione civile e demanio del Comune posizionerà degli atolli per agevolare la balneazione ed il salvamento.
Saranno 14, collocati tra Castel Boccale e Castel Sonnino, e più precisamente nei punti: Castel Boccale Nord , Castel Boccale Sud ,Scogli Piatti Nord, Scogli Piatti Sud, Ponte di Calafuria Nord , Ponte di Calafuria Sud, Le Vaschine, Le Vaschette , Punta Pacchiano, Sassoscritto, Spiaggia naturista Ovest, Romito, Spiaggia naturista Est , Calignaia.
Il progetto prevede di ripristinare il servizio già attuato dall’Amministrazione Comunale nel periodo 2005-2017 (all’epoca ideato dall’allora dirigente Maurizio Lenzi e dal funzionario dell’ufficio Demanio Armando Loddo, come ricorda oggi Lorenzo Lazzerini, Dirigente del Settore Protezione Civile e Demanio), con interventi mirati ad ottimizzarne la funzione e garantirne una maggiore durabilità ritenendolo, in relazione alla conformazione della costa, la soluzione più indicata a fornire un concreto supporto alla attivita’ di salvamento e quindi alla sicurezza della balneazione. Gli atolli, infatti, costituiscono un dispositivo idoneo a favorire l’intervento dei mezzi di emergenza per il recupero di bagnanti in difficoltà.
Il percorso amministrativo che ha portato alla ripresa del progetto è stato molto articolato, ha previsto anche la valutazione di incidenza ambientale all’interno del SIC di Calafuria.
Alla fine è stato scelto un sistema che non va a sciupare il fondale e che riprende il sistema di ancoraggio delle navi al largo.
Il sistema “atolli” è composto da un corpo morto che è un basamento di cemento armato, del peso di circa 3 tonnellate a cui viene agganciata una catena della lunghezza di circa due volte il fondo, sospesa per non scarrocciare sul fondo, da dei jumper che hanno una spinta di 80 kg e da questi jumper riparte la seconda parte della catena che va all’atollo. Questo sistema funziona secondo il principio degli ancoraggi delle navi: il peso e la lunghezza della catena sfruttano l’energia delle onde e consentono di evitare che venga strappato il nostro atollo.
Collaborano all’attuazione del progetto la ditta NastrItalia, che ha vinto l’appalto, la Capitaneria di Porto, la Regione Toscana, la Soprintendenza, l’Agenzia del Demanio ed Assonautica, Polizia Comunale e Polizia Provinciale.
Lascia un commento