“La salute del cuore? Dipende (anche) dalla conoscenza”: a dirlo uno studio internazionale che ha visto tra i protagonisti Elio Venturini, coordinatore aziendale della Riabilitazione Cardiologica.
Il coordinatore della rete riabilitativa cardiologica dell’Azienda Usl Toscana nord ovest, Elio Venturini, è stato tra i protagonisti del lavoro scientifico recentemente pubblicato sulla rivista più prestigiosa di Cardiologia riabilitativa e preventiva in Europa (European Journal of Preventive Cardiology, https://doi.org/10.1093/eurjpc/zwae148) dal titolo “Psychometric validation of the short version of the Information Needs in Cardiac Rehabilitation scale through a first global assessment”.
Nello studio sono state esaminate le esigenze di informazione ed educazione di oltre 1.600 pazienti cardiopatici provenienti da diverse regioni del mondo, dando precise e preziose indicazioni sulle sfide affrontate dalle persone cardiopatiche. È stata utilizzata una scala validata, la Information Needs in Cardiac Rehabilitation (INCR-S), per valutare le principali esigenze informative dei pazienti; è stata somministrata nei vari paesi di tutte e sei le regioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (compresa l’Italia grazie alla attività della Riabilitazione Cardiologica di Cecina) e comprendendo diverse classi di reddito, ha fornito una visione completa dei bisogni formativi dei pazienti.
“I nostri risultati – spiega il dottor Elio Venturini – hanno mostrato che i pazienti hanno un forte desiderio di informazioni su una vasta gamma di argomenti sanitari. Vogliono comprendere gli eventi cardiaci, adottare diete salutari per il cuore, gestire i farmaci, riconoscere i sintomi, controllare i fattori di rischio e impegnarsi in programmi di riabilitazione cardiaca. Ciò evidenzia la necessità di un’educazione completa del paziente per soddisfare le diverse esigenze dei pazienti cardiopatici. Lo studio ha evidenziato anche variazioni significative tra regioni e livelli di reddito nel fabbisogno di informazioni e nella sufficienza della conoscenza, indipendentemente dal fatto che percepiscano o meno di sapere già abbastanza su ciascun argomento. Mentre i pazienti nei Paesi a reddito più alto tendevano a riferire una maggiore sufficienza di conoscenze, quelli nei paesi a reddito medio-basso hanno espresso un bisogno urgente di maggiori informazioni, in particolare per quanto riguarda la gestione dei farmaci, la risposta ai sintomi e i benefici dell’esercizio. Queste disparità sottolineano l’importanza di adattare gli interventi educativi ai contesti e ai bisogni specifici delle diverse popolazioni”.
“Ancora un volta – prosegue Venturini – lo studio ha sottolineato il ruolo vitale dei programmi di riabilitazione cardiaca nell’affrontare le esigenze di informazione dei pazienti. Questi programmi forniscono istruzione e supporto strutturati, consentendo ai pazienti di comprendere e gestire efficacemente le loro condizioni, portando a risultati di salute migliori come una migliore conoscenza della malattia, l’adozione di comportamenti salutari per il cuore, una maggiore capacità funzionale e una migliore qualità della vita. E’ stato infatti ampiamente dimostrato come una migliore comprensione da parte dei pazienti della propria condizione, una migliore aderenza ai farmaci, e una migliorare gestione dei fattori di rischio si traduca in una riduzione dei tassi di riammissione in ospedale e di mortalità”.
In foto il dottor Elio Venturini
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