La riunione per placare le polemiche che agitano il porto di Livorno attorno al terminal Tdt, con uno scontro fra traffico container e traffico auto, è fissata per lunedì prossimo. Tutti convocati – scrive Il Tirreno – dal prefetto per cercare di chiarire la situazione una volta per tutte: Emanuele Grimaldi da una parte e dall’altra gli operatori livornesi (a partire da Piero Neri, presidente di Confindustria Livorno e Massa Carrara, fra i più agguerriti fautori della necessità di mettere un tetto alle auto movimentate nel terminal, che proprio in seguito allo scontro è uscito da Confitarma per aderire ad Assarmatori-Confcommercio), in mezzo il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Luciano Guerrieri, e il sindaco, Luca Salvetti.
La rottura si era palesata con una prima puntata lo scorso giugno dopo che a gennaio il gruppo Grimaldi aveva acquisito Tdt, il Terminal Darsena Toscana. Con l’arrivo di Grimaldi, le banchine del terminal si riempiono di auto nuove trasportate con i ro-ro, mentre calano i traffici di container in seguito alla crisi del Mar Rosso. Gli operatori portuali insorgono chiedendo l’intervento dell’Adsp, perché temono un cambiamento della destinazione delle aree che limiti gli spazi per i container. Grimaldi respinge le accuse, spiega che anche il Tdt è stato colpito dal calo di traffico container a causa degli Houthi e le auto hanno supplito. Rassicura che non c’è alcuna intenzione di ridimensionare il traffico container.
Ma gli animi non si placano, a novembre va in onda il secondo atto. Quasi tutte le associazioni del cluster portuale livornese (ma seguono distinguo e sconfessioni) sottoscrivono una lettera chiedendo a Guerrieri di garantire che Tdt non ridurrà i contenitori a favore dei ro-ro impegnati soprattutto nei traffici di auto nuove, di mettere loro un tetto. Anche questa volta Emanuele Grimaldi replica e in un’intervista ripete che l’attività più importante “e fondamentale” del terminal resta il container, tanto che c’è un nuovo traffico in arrivo, 30 mila contenitori di Hapag Lloyd. Parla di un “malinteso” e dice che gli piacerebbe incontrare tutti gli operatori livornesi per un chiarimento.
I malintesi intanto vanno a toccare pure Comune e Adsp, visto che l’incontro chiarificatore secondo Neri si sarebbe dovuto svolgere in Comune, mentre il tema è di stretta competenza dell’Adsp. Ma secondo Neri l’Adsp è insensibile alle richieste delle associazioni imprenditoriali livornesi. Ovviamente il presidente Guerrieri non prende la cosa con filosofia. Sullo sfondo le manovre in vista della scadenza (a marzo) del mandato del presidente. Anche se Guerrieri è al suo primo giro.
Adesso la mediazione la farà il prefetto, con l’obiettivo di ristabilire gli equilibri e chiudere lo scontro che divide il porto di Livorno.
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