Approvazione piano strutturale Livorno, nota congiunta gruppo consiliari M5S e Buongiorno Livorno:
“Nell’indifferenza pressoché generale, è stato approvato definitivamente il piano strutturale, quello che abbiamo definito, a suo tempo, ‘il sacco di Livorno’, perché apre la strada al consumo di ulteriori 133 ettari di territorio e ad una cementificazione ancora più selvaggia di quella che abbiamo visto in questi ultimi 5 anni.
È stato fatto tutto di rincorsa, con una sola commissione urbanistica in mezzo alla settimana dedicata alle commissioni bilancio, costringendo i consiglieri ad un ennesimo tour de force.
La novità però, in questa ultima fase dell’approvazione dello scellerato piano urbanistico, è che la Regione ci ha dato ragione. Almeno in parte.
La Regione Toscana infatti si è presa un anno di tempo per valutare il Piano Salvetti/Viviani (o Viviani/Salvetti, se preferite), mentre per il precedente Piano Strutturale 2, voluto dall’amministrazione 5 stelle, fu molto più veloce, essendo trascorsi meno di due mesi dall’approvazione delle controdeduzioni al voto definitivo sul piano.
Ed il perché è semplice: le strategie del piano 5 stelle erano chiare. Stop al consumo del territorio e quindi definizione chiara del perimetro del territorio urbanizzato, senza ulteriori allargamenti della città oltre la variante, senza improbabili insediamenti produttivi in mezzo al verde incontaminato, niente inserimenti di boschi o di aree di pregio naturalistico nel perimetro di ciò che si può edificare e urbanizzare.
Ebbene, in un anno di valutazioni in conferenza paesaggistica e negli svariati tavoli tecnici, la Regione ha chiesto varie revisioni del perimetro del territorio urbanizzato e ha sollecitato ulteriori integrazioni per comprendere meglio la strategia sottesa a tutto il piano che inserisce nel territorio urbanizzato grandi aree, ma anche piccoli pezzetti sparpagliati per la città, talvolta senza alcuna motivazione esplicita.
Ed è così che quantomeno la Regione ha chiesto e ottenuto riduzioni di territorio urbano nella zona Salviano/le Panche, ad Antignano, a Quercianella ed ha rimosso pure un bosco adiacente allo stabilimento Cheddite che l’amministrazione Salvetti aveva ricompreso nel perimetro del territorio urbanizzato. La Regione è riuscita perlomeno a dire a chiare lettere che i boschi si devono salvaguardare.
Avremmo preferito che ci fosse una ulteriore dimostrazione di coraggio da parte della Regione Toscana, dopo le tonanti dichiarazioni del Presidente Giani contro il consumo di suolo, all’indomani dell’alluvione del novembre dello scorso anno.
Ad esempio, sarebbe stata significativa una espressione negativa sulla cementificazione dell’area di Vallin Buio che verrà destinata ad un insediamento produttivo/industriale, già voluto dall’amministrazione Cosimi e stoppato da quella 5 stelle. Ma niente da fare: su quello, come su tante altre piccole e grandi devastazioni, si andrà avanti.
Durante la discussione del piano, abbiamo sentito più volte che questo atto “lo sta aspettando tutta la città”.
Noi non crediamo che tutta la città attenda queste manovre. Forse una parte di essa? E, soprattutto, per fare cosa?
La risposta a queste domande ce l’avremo forse quando andremo a discutere di nuovo il piano operativo, che seguirà al piano strutturale approvato dalla maggioranza PD, ovviamente con il nostro voto contrario.
Da annotare anche la scena muta fatta dal centrodestra in commissione urbanistica, seguita poi dalle risentite dichiarazioni degli esponenti di Fratelli d’Italia, quando glielo abbiamo fatto notare.
La discussione in consiglio ha preso poi anche un’altra piega. La destra è insorta, imprecando contro di noi, quando abbiamo fatto notare che, secondo le analisi dei flussi elettorali di cui disponiamo, alle ultime elezioni un quarto degli elettori che hanno votato Fratelli d’Italia alle europee, lo stesso giorno ha votato Salvetti per le comunali.
Qualcun altro invece, dai banchi della maggioranza, ci ha detto che, visto che loro hanno vinto le elezioni e noi no, non abbiamo più diritto di criticare queste loro scelte.
Noi invece continueremo a criticare queste scelte in tutte le sedi – conclude la nota – perché crediamo che un freno al consumo di suolo sia indispensabile, anche se evidentemente non porta consensi”.
Lascia un commento