Anche quest’anno la Fondazione Paideia rinnova il progetto “Estate Paideia”, una proposta di vacanza rivolta a famiglie con bambini con disabilità ospitate per una settimana in un villaggio turistico totalmente accessibile in Toscana. L’iniziativa, in programma dal 2 al 30 luglio sulla costa della provincia, vede la partecipazione di 40 bambini con disabilità con le loro famiglie e 80 volontari.
“Estate Paideia” si differenzia dai “tradizionali” soggiorni estivi per bambini con disabilità perché coinvolge l’intero nucleo familiare, con particolare attenzione ai fratelli e alle sorelle. Dal 2001 ad oggi, in 15 anni di attività, hanno partecipato al progetto quasi 600 famiglie.
La nascita di un figlio con disabilità comporta notevoli cambiamenti nel nucleo familiare, che spesso si concentra sulla cura del bambino e si ritrova isolato, con legami sociali sempre più deboli. Per questo durante il soggiorno ogni famiglia viene affiancata da uno o più volontari che si prendono cura dei bambini, aiutando i genitori e offrendo loro spazi e tempi per rilassarsi e socializzare con altre famiglie.
“Estate Paideia” si propone così come un’esperienza che rende possibile una vacanza considerata da molti nuclei familiari un bene inaccessibile, per motivi economici e organizzativi, e che può trasformarsi in un’opportunità per vivere in maniera più serena anche la vita di tutti i giorni.
“Con Estate Paideia vogliamo offrire la possibilità di sperimentare l’idea di un ‘terzo tempo’, di una vacanza che diventa fondamentale per famiglie così stressate nella quotidianità e che invece possono incontrare nuovi amici e guardare al futuro con maggiore serenità”, spiega Fabrizio Serra, direttore della Fondazione Paideia. “La proposta inoltre è inserita in un percorso che mira a sostenere la famiglia nel rafforzamento o recupero della sua rete sociale: durante l’anno vengono proposti laboratori, serate a teatro, visite a musei, giornate di sport, escursioni in montagna e momenti di festa in cui sperimentare occasioni concrete di inclusione sociale”. Segui il VIDEO
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