L’ex consigliere comunale Andrea Romano pone alla città, all’amministrazione, agli organi giudicanti alcune domande sul deficit di Aamps e sulle responsabilità di tale disastro. Di seguito la nota integrale giunta in redazione.
“Col passare dei mesi, anzi degli anni, assistiamo sempre più sbalorditi alla vicenda della maxi-evasione ‘inesigibile’ della tariffa dei rifiuti, che ha contribuito non poco ad affossare Aamps e che pesa sulla tariffa regolarmente pagata da chi vuole e fino ad oggi ha potuto far fronte all’esborso.
Al di là delle solite polemiche di facciata tra partiti, infatti, nessuno pare sia in grado di rispondere a due semplici domande:
1) per quale motivo solo a Livorno si è verificata questa maxi-evasione e la conseguente maxi-inesigibilità, quando negli altri comuni non risulta siano avvenuti fenomeni “paranormali” di tale abnorme e sconcertante dimensione?
2) come mai nessun revisore dei conti del comune o di Aamps, solitamente prodighi di consigli e anatemi, ci sa dire chi sono i responsabili di questo disastro? Vorrei sapere perché in questi anni abbiamo profumatamente pagato costoro, oltre a dirigenti comunali e aziendali, vertici politici, investigatori vari ed enti di controllo assortiti, se poi l’unica iniziativa possibile è quella di stendere un velo pietoso sul passato e mettere mano al portafogli.
Nessuno ha sbagliato nella gestione della riscossione? Nessuno ha omesso di vigilare e controllare? Il D.lgs. 198/2009 ha introdotto la possibilità per i cittadini di presentare una class action contro le pubbliche amministrazioni e i concessionari dei servizi pubblici, che a loro volta potrebbero chiamare in causa i responsabili delle inefficienze, ma è necessario che qualcuno ci dica cosa è successo.
Dopo le ispezioni ministeriali, le inchieste giudiziarie, l’apertura del concordato, la ridicola commissione d’inchiesta comunale (che doveva presentare un documento al Consiglio, invece si è addormentata del tutto), non sappiamo ancora niente: dobbiamo pagare e basta. – conclude la nota -“
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