Era il gennaio del 2013 e Andrea Sorrentino, l’allora responsabile per Aamps dell’area servizi operativi nell’ambito della gestione dei rifiuti, pronunciava queste parole nei confronti di un dirigente cooplat《Con 20mila euro posso mettere nel bando qualche clausola vantaggiosa per voi in vista della gara…..》L’ennesima tegola che colpisce ancora la credibilità dell’azienda di via dell’Artigianato, in crisi economica e ormai avviata sulla strada del concordato.
Ad oggi, infatti, sono almeno quattro le inchieste della Procura che si stanno occupando di diversi aspetti economici e gestionali della spa, di proprietà al 100% del Comune di Livorno: dai bilanci approvati dal consiglio di amministrazione tra il 2012 e il 2014 (gestione Pd), fino ai presunti sprechi denunciati da Andrea Marzovilla, il super dirigente nominato dall’attuale sindaco Filippo Nogarin e finito a sua volta indagato con l’accusa di peculato per l’utilizzo improprio dell’auto di servizio.
In questo nuovo caso, ad essere finito nei guai è il dirigente che a partire dal 2009 ha gestito «i lavori dei principali appalti esternalizzati». Ad accendere le luci su Sorrentino, poco dopo aver dato la disponibilità a truccare l’appalto in cambio di denaro, un esposto arrivato in via Falcone e Borsellino. «Il dirigente di Coopalat – spiega chi ha indagato – ha poi confermato l’accusa».
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