Questo pomeriggio nel carcere di Livorno si è verificata un’aggressione ai danni dei poliziotti penitenziari, l’ultima di una lunga serie. L’aggressione, riporta la Segreteria provinciale della UIL PA Polizia penitenziaria di Livorno, è avvenuta nel reparto di psichiatria dell’ospedale cittadino, dove da ieri è ricoverato per un trattamento sanitario obbligatorio il giovane detenuto che pochi giorni fa aveva ferito un agente in carcere. Le vittime sono due Sovrintendenti di polizia penitenziaria che lo sorvegliavano. “A quanto sappiamo – raccontano dal sindacato – il detenuto si è scagliato improvvisamente, sorprendendoli, contro i due colleghi, sferrando un pugno sul viso di uno, forse rompendogli il setto nasale, e colpendo l’altro al collo, fino a fargli perdere l’equilibrio e cadere bruscamente. I due colleghi hanno preso servizio nella serata di ieri, in supporto alle pochissime unità di polizia che dovevano garantire il funzionamento del carcere, e alle otto di stamattina, per otto ore ininterrotte, in barba alle previste sei ore contrattuali di servizio che possono essere espletate nei luoghi esterni di cura, stavano sorvegliando il giovane ricoverato, in sostegno al personale medico e infermieristico”. “Questo – sottolinea la UIL – rafforza ancora di più la certezza che è necessario incrementare l’organico del reparto di Polizia penitenziaria della Casa Circondariale di Livorno. E’ inammissibile che gli operatori debbano piantonare per otto ore le persone private della libertà presso una struttura esterna di cura, come è inaccettabile che questo tipo di servizio continui a svolgerlo il personale del reparto, benché dovrebbe essere preso in carico dall’Ufficio della Sicurezza e delle Traduzioni di stanza al Provveditorato Regionale dell’Amministrazione penitenziaria. La circostanza conferma che il P.R.A.P. della Toscana e Umbria, com’è solito fare, si disinteressa totalmente delle incombenze e dei compiti ad esso demandati”. “I servizi di piantonamento dovrebbero essere assolti dal personale dei Nuclei traduzioni e piantonamenti, che è qualificato a farlo. Ovviamente l’ennesimo episodio conferma la carenza di organico del personale e l’assenza dell’Amministrazione penitenziaria, che continua a non muovere dito affinchè i suoi dipendenti possano iniziare a lavorare in condizioni di sicurezza e, soprattutto, in piena dignità!” “Oltre a tutto ciò – conclude la UIL – l’evento porta a chiedersi quando l’Amministrazione intende strutturare un apposito reparto detentivo nell’ospedale cittadino, attualmente operativo, oppure prevederlo nella progettazione della nuova struttura ospedaliera livornese. Auguriamo ai nostri colleghi di rimettersi presto in salute, anche se nei giorni avvenire dovranno fare i conti con l’amarezza che porteranno a casa e che inevitabilmente condivideranno con i loro familiari. All’Amministrazione penitenziaria, invece, chiediamo quando vorrà prendere coscienza il cambio di rotta non è più rinviabile, quando vorrà prendere in seria considerazione che la salute degli operatori penitenziari va difesa e non lasciata in pasto alle scelte politiche scellerate.
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