“Credo siano necessari poteri straordinari affidati alla Regione in questa fase di emergenza, ma anche in quella successiva. Se vogliamo che le opere necessarie alla messa in sicurezza del territorio siano realizzate presto e bene, non possiamo intervenire con i lacci delle procedure ordinarie”.
Lo ha chiesto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, durante l’incontro con il ministro dell’ambiente Carlo Galletti, venuto a Livorno per rendersi conto dei danni provocati dalla bomba d’acqua che ha causato 6 morti e due dispersi.
“È proprio su loro, sul ritrovamento dei dispersi – ha detto Rossi – che dobbiamo concentrare gli sforzi. Poi è necessario pensare a dare sollievo alle famiglie, ad aiutare coloro che hanno avuto case e proprietà invase da acqua e fango, perché non siano lasciate sole. Faremo in modo da monitorare la situazione affinché ciò non accada. Poi stiamo lavorando per avere il quadro completo degli interventi strutturali necessari, che stasera presenteró al responsabile nazionale della Protezione civile, Borrelli”.
E tra gli interventi indispensabili alla messa in sicurezza dell’area livornese, il presidente Rossi ha indicato quelli sui quattro corsi d’acqua responsabili degli allagamenti, a partire dall’Ugione, poi il Rio Maggiore e il Rio Ardenza, oltre al Chioma. Su tutti questi, ha ricordato il presidente, erano stati effettuati di recente interventi di ripulitura da parte del Consorzio costa Toscana.
E per ciò che riguarda la ricostruzione dei ponti danneggiati si è augurato che sia permesso alla Regione di intervenire senza dover ricorrere a gare di appalto ordinarie, per le quali sarebbero necessari tempi troppo lunghi per vedere le opere realizzate.
Insomma, l’auspicio emerso nel corso di questo secondo sopralluogo in una Livorno duramente colpita, ma fieramente al lavoro per risollevarsi, è che sia possibile ricorrere qui al cosiddetto modello Lunigiana: procedure accelerate e poteri straordinari nell’interesse delle zone colpite da calamità naturali.
E, in attesa dell’ordinanza con la dichiarazione dello stato di emergenza, la Regione pensa di utilizzare intanto i circa 2,2 milioni di euro a disposizione per i primi interventi sull’Ugione, mentre nella giunta di mercoledì ne stanzierà altri 3 per gli interventi in somma urgenza.
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