Ad oggi sono stati ultimati 223 dei 279 interventi di somma urgenza o di prima emergenza, ovvero l’80% di quelli previsti per la messa in sicurezza del territorio livornese dopo la bomba d’acqua che ha colpito l’area il 10 settembre 2017. È il dato emerso oggi nel corso dei sopralluoghi che il commissario Enrico Rossi ha compiuto prima a Montenero, poi alla foce dell’Ardenza ed infine al canale scolmatore dell’Arno, accompagnato dall’assessore regionale alla Protezione civile, Federica Fratoni, dal sindaco di Livorno, Filippo Nogarin e dal consigliere regionale Francesco Gazzetti. “Sono sufficientemente soddisfatto – ha commentato Rossi – per il livello di realizzazione degli interventi. La Regione, insieme al Genio civile e al Comune sta lavorando bene, a ritmi serrati e con armonia. Ci scusiamo con i cittadini se alcune ditte sono in ritardo, ma i lavori stanno procedendo e se paragoniamo cosa accade qui con altre situazioni analoghe in Italia, a Livorno siamo certamente più efficienti ed in grado di fare prima e meglio. E i risultati si vedono. Quindi andremo avanti su questa linea, d’intesa con il sindaco”. Con lui e con i tecnici dei due enti all’inizio della mattinata Rossi aveva tenuto una riunione dedicata al Rio Maggiore. Al termine si è registrata piena consonanza sul da farsi per la sua messa in sicurezza. “Si tratta – ha spiegato il commissario – di tre tipi di interventi: lo stombamento di alcuni tratti, per permettere di raggiungere una portata di 140 metri cubi al secondo, cioè pari a quella che sarebbe stata necessaria nel settembre scorso. Il secondo prevede alcune deviazioni del suo corso, cioè dei bypass per ridurre la portata del suo ramo principale. Infine si prevede di rimuovere le ostruzioni rappresentate, a nord, da alcuni ponti. Si calcola che per questi lavori serviranno altri 30 milioni di euro, che chiederemo al nuovo Governo non appena si sarà insediato. Per questo andremo a Roma insieme al sindaco e ai rappresentanti delle categorie economiche”. Secondo il commissario Rossi è infatti necessario che a Livorno arrivino presto i 25 milioni di euro chiesti fin dall’ottobre scorso per i danni subiti dai cittadini e i 25 per quelli patiti dalle imprese. “Molte non ce l’hanno fatta – ha osservato Rossi – anche se la Regione ha cercato di aiutarle con il microcredito. È mia intenzione terminare il mio incarico di commissario, che scade nel settembre prossimo, lasciando Livorno con la certezza di aver fatto tutto il possibile per metterla al riparo da un evento come quello dello scorso anno”.
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