Sale nuovamente la tensione nei piazzali di Livorno dedicati alla gestione della logistica per l’automotive.
A meno di un mese dalla mobilitazione avviata dalla Usb tra i addetti del settore per chiedere migliori condizioni di lavoro e contrattuali, è lo stesso sindacato di base a segnalare che uno dei timori espressi in quell’occasione, relativo al possibile cambio di appalto per i servizi di Bertani, si è infine concretizzato.
Nei giorni scorsi, la società Asg Consulting – segnala Usb in una nota – ha infatti comunicato “l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per tutti i lavoratori impegnati nel servizio di movimentazione e Pdi all’interno dei piazzali Bertani Trasporti Spa di Via Firenze”. Si tratta, secondo la sigla, della “ennesima società che scappa da quell’appalto”. Dopo avere dichiarato lo stato di agitazione ed essere stata ricevuta da presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, l’organizzazione ha chiesto anche un incontro con il prefetto di Livorno, chiedendo alla committenza e alla eventuale nuova società appaltatrice di dare “risposte adeguate” ai lavoratori.
Queste, secondo la Usb, dovranno necessariamente prevedere la “salvaguardia di tutti i posti di lavoro attualmente in essere”, il “mantenimento del contratto nazionale Trasporto e Logistica per tutti i lavoratori”, il “mantenimento di un unico appalto per tutti i servizi presenti sul piazzale”, nonché delle “attuali condizioni economiche e normative per i lavoratori”, con la “apertura immediata di un confronto per l’adeguamento dei livelli in base alle mansioni”, e infine il “pagamento della malattia per intero senza accordi sindacali che favoriscono solo le aziende e non i lavoratori”.
Altre iniziative, ha concluso Usb, saranno avviate nel caso in cui queste richieste non saranno soddisfatte.
Solo un mese fa l’organizzazione sindacale aveva indetto una giornata di mobilitazione per il 12 dicembre per puntare l’attenzione sulle difficoltà dei lavoratori della logistica di auto nuove e della gestione dei piazzali. Tra queste, i frequenti cambi di appalto, i bassi salari, gli inquadramenti non corretti, la malattia non pagata e la richiesta di produttività alle stelle. Guardando alle situazioni specifiche del porto di Livorno la Usb segnalava i casi critici del Faldo, “con la società Autotrade in crisi e i lavoratori in cassa integrazione”, del piazzale Mercurio, dove la problematica diffusa sarebbe quella del sotto inquadramento dei lavoratori, del piazzale Bertani, per il quale appunto temeva l’ennesimo cambio d’appalto, e infine quella di cooperative “come la Cpm, che svolgono la movimentazione esterna con contratto multiservizi pagando 1.100/1.200 euro i lavoratori”.
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