“Eugenio Giani patrigno nei confronti di Livorno e della sua provincia – si legge in una nota a firma Marcella Amadio (dirigente nazionale Fratelli d’Italia) -. Non ha mosso un dito contro la discarica del Limoncino e a proposito del termovalorizzatore, ebbe a dichiarare che se i Livornesi non fossero stati d’accordo sarebbe arrivato con i carri armati. Stesso copione per il rigassificatore a Piombino. Tutti i Comuni della Val di Cornia si sono schierati contro il rigassificatore, ma Giani si dimostra sordo ed indifferente alla volontà popolare”.
“I cittadini invece andrebbero ascoltati – continua la nota – specialmente quando oppongono motivazioni vere, oggettivamente valide. Con quale criterio si pensa di collocare una nave gasiera di circa 300 metri, in porto, vicinissima alla città?! Con tanto impegno, Piombino sta cercando di risollevarsi, diversificando e riconvertendo la propria economia, ma con un così grande impatto ambientale le imprese rischiano di chiudere, il turismo verrebbe duramente colpito, per non parlare della questione ‘sicurezza’.
A Piombino è in corso da anni un processo di deindustrializzazione a causa della crisi dell’acciaio. Ci potrebbero essere altre prospettive, con il turismo, con l’itticoltura.
Ricordiamo che nel golfo tra Piombino e Follonica vi è una produzione di itticoltura rilevante, circa il 60% del mercato di eccellenza in Italia. Ricordiamo però che il ciclo di rigassificazione prevede l’impiego di ipoclorito di sodio che metterebbe una seria ipoteca sull’itticoltura stessa”.
“Proprio in questi giorni – prosegue la nota – il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha dato la sua disponibilità a collocare il rigassificatore davanti al porto di Ravenna.
Giani, a questo punto, dovrebbe rinunciare al suo ennesimo incarico, ascoltare le giuste richieste dei cittadini e quindi aiutare Piombino e tutti i territori della Val di Cornia”.
“Una cosa è certa – conclude Amadio – i cittadini non si rassegneranno e continueranno, anzi, continueremo la battaglia contro questo ennesimo scempio, contro questa scelta scellerata”.
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