Non sono stati ascoltati dalle forze dell’ordine i condomoni del palazzo di via Bengasi che avevano denunciato il pericolo. Il 30enne tunisino è stato di parola e poco dopo le 12 di giovedì 17 si è introdotto dalla finestra nell’appartamento del condominio di via Bengasi 76 ed ha appiccato le fiamme all’appartamento dell’ex. L’incendio ha generato molto fumo all’intero dell’edificio. Alla fine sono state 25 le famiglie evacuate, una persona intossicata e ricoverata in ospedale e altre quattro curate sul posto.
Il tunisino non ha mai accettato la rottura della relazione sentimentale con una livornese di 33 anni, con cui ha avuto anche due bambini: uno di 2 anni e uno di 10 mesi. La donna da più di un mese vive in casa della madre insieme ai figli, in un’altra zona di Livorno, proprio per le continue minacce ricevute dall’ex. L’appartamento in via Bengasi era del nonno di lei, e per anni lo ha condiviso con il marocchino. Questo giovedì il nordafricano è “stato di parola” e senza farsi notare è entrato nella casa ed ha appicato l’incendio. Il fumo ha riempito la corte delle scale ed i residenti sono usciti dal palazzo. Lui, il 30enne, intanto se ne stava sul marciapiede di fronte al palazzo a godersi lo spettacolo. Ad un certo punto però è stato visto dagli abitanti del condominio, che subito lo hanno inseguito per linciarlo.
Solo l’intervento della polizia ha evitato che accadesse il peggio. Una volta portato in Questura il tunisino è stato arrestato, su di lui gravano già dei precedenti (auto distrutte a sassate in viale Boccaccio di fronte alla sede della polizia stradale, dopo il ritiro della patente).
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