“In senso generale l’èthos può ricondursi al comportamento e alle abitudini di vita, ovvero ai fondamenti del vivere civile – si legge nella mota a firma Meet up Movimento 5 Stelle Livorno – Salvetti, anche se lo negherà fino alla fine dei suoi giorni di mandato, si comporta come un educatore inesperto, perché vira all’improvviso, passando da essere aperto, permissivo e dialogante, a prendersela personalmente a male e ad arrabbiarsi, nella speranza che se babbo si arrabbia staranno tutti buoni. E se neanche questo fa effetto, prova a scaricare a qualcun’altro le sue responsabilità.
Questo è lo schema base dell’attuale Sindaco quando qualcosa va storto. E se Livorno è finita sul TG1 qualcosa storto deve essere andato – continua la nota – Sono 3 i momenti in cui è stato costruito un messaggio preciso, quanto pericoloso, rivolto alla città ed al suo èthos.
Il 1° luglio 2019 (Festa della polizia municipale) Salvetti dichiarò che era necessario rilanciare l’immagine della polizia municipale tramite un ruolo non tanto sanzionatorio ma di presidio. Il 21 maggio 2020 in perfetto asse con l’assunto precedente, invita in una conferenza stampa di riconciliazione la persona della Baracchina Rossa che ha preso a calci l’autorità della polizia municipale. Infine, con il mancato riconoscimento di un’indennità per il lavoro esterno decorosa, si conferma l’evidente non copertura politica degli agenti della PM.
L’increscioso rimpallo tra Sindaco e Questore di queste ore è pericoloso, perché indebolisce gli operatori in una fase in cui, giocoforza, dovranno sanzionare. Evidentemente non è bastato al Sindaco il passo falso che fece con il Dottor Sani, segno che non ce la fa ad avere la freddezza di rinchiudersi in una stanza e gestire certe diversità di vedute con la necessaria discrezione.
Per il consenso non si può continuare ad avallare l’immagine dei livornesi “meglio per natura” e scaricare la responsabilità su quei “300 livornesi venuti peggio”. I problemi nel far rispettare le regole, in questa città, non sono certo solo quelli sull’aperitivo, lo sappiamo benissimo. – prosegue la nota – A ciascuno il suo ruolo, quindi. L’apprendimento sociale funziona se ognuno fa la sua parte, e soprattutto se mettiamo in condizione i cittadini e le forze dell’ordine, di sentirsi contenuti in un sistema coerente di gestione di regole e regolamenti che individua le responsabilità, senza scaricarle sull’anello più debole di turno: in questo caso, 300 livornesi di turno e/o il Questore.
Sarebbe bene che Salvetti evitasse di fare come Trump, che a monte determina un clima da cui si producono eventi che scappano di mano, ma con un ruolo, in quanto Sindaco, che non può agire fino in fondo, senza contraddire le premesse su cui ha costruito, e cerca disperatamente di mantenere il consenso.
Un bel ‘doppio legame’ in cui si è cacciato e di cui, – conclude la nota – quando avrà finito quelli a cui dare colpe, dovrà rendere conto alla città”.
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