Un progetto di collaborazione verrà siglato nelle prossime settimane tra Regione Toscana, Ordine assistenti sociali Toscana e Fondazione degli assistenti sociali per la formazione e la ricerca. Lo sancisce una delibera portata in giunta dall’assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi e approvata nel corso di una delle ultime sedute di giunta.
La Regione Toscana prevede un’ampia integrazione tra i soggetti istituzionali ai quali compete l’organizzazione sanitaria e socio-sanitaria, le istituzioni scientifiche (università, istituti scientifici, enti di ricerca) e le associazioni di volontariato e sociali senza fini di lucro. E alcuni progetti in materia sanitaria e socio-sanitaria di associazioni, società, organismi, enti pubblici e privati senza fine di lucro possono contribuire alla realizzazione degli obiettivi contenuti negli atti regionali di programmazione sanitaria e sociale. Inoltre, nel modello di welfare toscano, quella dell’assistente sociale è una professione centrale del sistema dei servizi alla persona, sia in ambito sociale che socio-sanitario.
Su queste basi, la Regione Toscana ha accolto la proposta di collaborazione presentata dall’Ordine assistenti sociali Toscana e dalla Fondazione degli assistenti sociali per la formazione e la ricerca a fare proprio il progetto “Rapporto sul servizio sociale in Toscana”, che avrà durata pluriennale e si concluderà nel dicembre 2019. Un progetto di ricerca che, oltre a Regione, Ordine e Fondazione, avrà come partner anche le tre sedi universitarie dei corsi di laurea in servizio sociale di Firenze, Pisa e Siena. Obiettivo del progetto, conoscere e analizzare la realtà del servizio sociale in Toscana, per trarne informazioni sull’articolazione e la collocazione lavorativa, sull’attività specifica nei servizi, aiutando così a definire obiettivi di programmazione, individuare standard di servizio e politiche di intervento. Gli assistenti sociali iscritti all’Ordine professionale della Toscana sono oltre 2.000. Per l’Ordine e la Fondazione, il progetto può servire anche a individuare e implementare azioni volte alla formazione e all’aggiornamento, per accrescere le competenze professionali e migliorare le condizioni di lavoro e la qualità del servizio reso.
L’accordo, che verrà sottoscritto nelle prossime settimane, prevede una collaborazione tra Regione, Ordine e Fondazione, per realizzare le attività previste, appunto, dal progetto “Rapporto sul servizio sociale in Toscana”. E’ ormai diffusa la consapevolezza – si dice nel testo dello schema di accordo – che il sistema sanitario di welfare necessiti di un’importante riconfigurazione e che la sfida su cui confrontarsi è quella di abbandonare il paradigma assistenzialistico e puntare su un welfare inclusivo finalizzato a coinvolgere i cittadini e renderli, anche in funzione preventiva, corresponsabili dei processi. Obiettivo dell’accordo è appunto quello di sviluppare un nuovo welfare locale, adeguato ad affrontare l’incremento delle fragilità e vulnerabilità della popolazione, in una logica preventiva che valorizzi l’autonomia, la soggettività e la capacità di assunzione di responsabilità dei cittadini in difficoltà, sostenendo i processi di cambiamento e promuovendo iniziative atte a ridurre i rischi di emarginazione.
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