È arrivata nel porto di Livorno la nave Humanity One della ong Sos Humanity con a bordo 183 migranti, soccorsi nel Mediterraneo su imbarcazioni sovraffollate. Nelle operazioni di salvataggio è stata trovata una bimba di pochi mesi morta per disidratazione, che era insieme alla madre e al fratellino, che sono stati fatti sbarcare a Lampedusa. Mentre per tutti gli altri il viaggio è dovuto proseguire fino al porto di Livorno, assegnato dal Ministero per lo sbarco. Ad accogliere in porto i profughi, stremati per la lunga navigazione, l’assessora alle politiche sociali della Regione Toscana. L’assessora ha sottolineato la presenza dei servizi sociali e sanitari della Regione e del Comune, insieme a tanti volontari e volontarie, che con il coordinamento della Prefettura stanno fornendo assistenza alle 183 persone, tra cui molte donne e minori. Secondo l’assessora regionale il modello di accoglienza del Governo è totalmente inadeguato e invece di sprecare centinaia di milioni per la realizzazione e la gestione di inesistenti centri di trattenimento in Albania o per sostenere gli accordi con la Tunisia e la Libia sarebbe più opportuno costruire percorsi di inclusione dei migranti, per accogliere con umanità chi arriva dopo aver rischiato di morire in mare. In questo caso poi, c’è l’ulteriore dramma della morte di una bambina di pochi mesi, così come tanti muoiono nel Mediterraneo. Tutto questo dovrebbe indurre tutti a fermarsi per cercare di costruire un modello diverso, che metta al centro la vita delle persone, la loro sicurezza e la loro dignità.
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