I fatti risalgono a qualche sera fa, quando un livornese aveva contattato il numero di emergenza segnalando di essere stato rapinato, poco dopo aver effettuato un prelievo bancomat, nel centro cittadino, da parte di due giovani che, dopo averlo minacciato con un coltello ed essersi impossessati dei 600 € appena prelevati, erano fuggiti in sella ad uno scooter.
La Volante, immediatamente intervenuta, si sincerava delle buone condizioni fisiche del “malcapitato” e si metteva alla ricerca dei “rapinatori”, coinvolgendo anche gli investigatori della Squadra Mobile, che immediatamente raccoglievano le immagini dei vari circuiti di videosorveglianza cittadina, sia pubblici che privati, esaminandoli attentamente.
Nel frattempo, la vittima della rapina aveva sporto denuncia, i cui contenuti, tuttavia, non trovavano riscontro nei filmati delle telecamere. Grazie alla loro esperienza, gli investigatori della Squadra Mobile, nutrendo forti dubbi sulla veridicità della dinamica dei fatti narrata dalla “vittima” sia nell’immediatezza che in sede di denuncia, convocavano nuovamente il “rapinato”, affinché descrivesse dettagliatamente l’accaduto. Di fronte alle perplessità ed alle incalzanti domande rivoltegli dagli investigatori, l’uomo ammetteva di essersi inventato tutto e, mostrandosi profondamente pentito del gesto sconsiderato, confessava di aver simulato la rapina.
Per l’episodio denunciato, che aveva creato clamore e grave allarme sociale, è stato quindi deferito all’Autorità Giudiziaria per i reati di procurato allarme e simulazione di reato.
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