Quando, lo scorso dicembre, i Carabinieri gli entrarono in casa per una perquisizione, si insospettirono subito di lui, per la presenza di due biciclette e tre paia di occhiali, costosi e nuovi di zecca (per un valore complessivo ammontante ad (1000€ circa); anche perché D.F., 33enne livornese, era già noto per i suoi trascorsi con la droga e per i suoi problemi con la giustizia: il sospetto era poi divenuto certezza quando, dopo alcuni timidi e poco plausibili tentativi di giustificarne il possesso, aveva spontaneamente ammesso di aver utilizzato, per quegli acquisti, il denaro (60€) e la carta di credito contenute in un portafogli da lui stesso rubato all’interno di un ambulatorio dell’ospedale di Livorno.
La vittima, un medico in servizio presso quel nosocomio, ne aveva denunciato il furto dopo che gli erano stati recapitati gli sms relativi all’utilizzo della sua carta di credito.
Le indagini che ne sono seguite, confortate anche dall’ausilio delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza degli esercizi commerciali interessati, hanno fatto il resto.
Sono in corso altri approfondimenti investigativi tesi ad accertare l’eventuale presenza di complici o di altri soggetti coinvolti a vario titolo.
L’uomo, su provvedimento emanato dal G.I.P. del Tribunale di Livorno, è stato condotto ieri sera agli arresti domiciliari con l’accusa di furto aggravato ed indebito utilizzo di carta di credito.
L’attività si innesta in un quadro più ampio di monitoraggio, all’interno del nosocomio labronico, già teatro, in passato, di analoghi eventi.
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