L’affidamento potrebbe scattare “entro due anni” e le ricadute occupazionali dovranno essere accompagnate da una “ricognizione delle professionalità” e la “creazione di un contesto formativo magari supportato dalla Regione”. Sull’andamento della gara di affidamento dei bacini di carenaggio del Porto di Livorno, bloccata a seguito di un tragico incidente sul lavoro, il presidente dell’Autorità portuale Alto Tirreno, Stefano Corsini, ha riferito in commissione Ambiente del Consiglio regionale, presieduta da Stefano Baccelli (Pd). Nel corso dell’audizione di ieri, mercoledì 19 aprile, Corsini ha chiarito che a seguito del dissequestro del bacino di carenaggio galleggiante si dovranno “verificare i danni e stabilire chi dovrà accollarsi le spese di riparazione. Solo allora la gara potrà essere ripresa. In ogni caso – ha detto – non credo i tempi saranno lunghi”. Sul tema il Consiglio è già intervenuto con una mozione, presentata da Giovanni Donzelli (Fdi) approvata all’unanimità e ricordata dal consigliere Francesco Gazzetti (Pd): “Il testo raccoglieva istanze del territorio di Livorno attraversato da situazioni occupazionali non semplici. La riattivazione dei bacini è vissuta come un’opportunità che speriamo possa essere messa in campo” ha spiegato. Sui futuri assetti occupazionali il presidente Corsini non ha fornito numeri precisi in commissione. Lo studio industriale parla di circa 150 posti ma in ogni caso, ha detto ancora Gazzetti, “occorre avere grande equilibrio per rispondere alle esigenze di quello che c’è già e di quello che potrebbe arrivare”. “Abbiamo capito dalle parole del presidente dell’Autorità che la riflessione sul piano regolatore portuale è quella di utilizzare l’esistente. Andiamo avanti consapevoli che l’interesse collettivo è al centro della nostra attenzione” ha concluso.
Lascia un commento