A proposito dell’evolversi della questione che riguarda gli investimenti pubblici sull’area della raffineria ENI, intervengono con un comunicato congiunto le forze politiche territoriali di Buongiorno Livorno, La Sinistra per Collesalvetti, Sinistra Anticapitalista, Rifondazione Comunista e Potere al Popolo. “Ci preme sottolineare – si legge nel comunicato – alcune fondamentali questioni che devono essere approfondite e chiarite per consentire un dibattito serio, e la trasparenza dovuta alla cittadinanza:
1. Il progetto di impianto Waste-To-Fuel (gassificatore per CSS e Plasmix) non è stato di fatto stralciato dagli atti amministrativi, né a livello regionale, né a livello governativo. Chiediamo che il Sindaco e la Giunta esigano dagli organi competenti di adeguare gli atti alla volontà pubblicamente espressa, e lo facciamo ufficialmente tramite una mozione che si discuterà nel Consiglio Comunale del 13 gennaio p.v.
2. Il progetto di riconversione della raffineria a Biodiesel HVO (Hydrotreated Vegetabil Oil) non è stato reso pubblico, neanche a livello di progettazione preliminare o di studio di fattibilità: non esiste alcun elemento né tecnico, né economico, né di indicazione dei livelli occupazionali previsti per poter valutare la convenienza di un tale investimento sul nostro territorio. Inoltre, si hanno dati per cui al momento le bioraffinerie di ENI già in attività sembrano produrre molto più della reale richiesta del mercato. Ci domandiamo quindi il senso di un investimento così ingente nel settore biodiesel. Chiediamo che sia aperto un dibattito pubblico sul progetto, fornendo dati trasparenti e veritieri, che questa volta coinvolga tutti i soggetti politici, le associazioni ambientaliste e le rappresentanze sindacali.
3. Per la valutazione di qualsiasi futuro piano di sviluppo dell’aera è fondamentale tenere conto dell’emergenza climatica in corso: progetti che implichino di ritardare ancora il passaggio a un’economia sostenibile, che coinvolgano tecnologie presto obsolete o materie prime non sostenibili, non sono accettabili (oltre che difficilmente difendibili a livello di accesso ai fondi europei). In questo senso, nella valutazione del progetto e del conseguente finanziamento, anche il tema delle bonifiche ambientali dell’area in cui si trova la raffineria ENI non può essere ulteriormente ignorato, e anche ENI deve garantire un suo impegno in tale senso se vuole accedere ai finanziamenti pubblici.
4. Tutte le associazioni ambientaliste con cui abbiamo interloquito negano di aver apprezzato la proposta di ENI e della Regione Toscana, come invece sostenuto dal Sindaco Salvetti. Vorremmo capire con precisione a quali associazioni ci si riferiva nella conferenza stampa del 5 gennaio.
5. Chiediamo che ENI fornisca dati e garanzie in merito ai livelli di manutenzione degli impianti della attuale raffineria: ci risultano essere avvenuti due incendi nel mese di febbraio e agosto dello scorso anno. La questione sicurezza deve essere adeguatamente discussa, entrando anche nel merito delle ormai molteplici discrepanze tra i dati rilevati, le reali percezioni e i tanti, troppi guasti delle centraline di monitoraggio ARPAT. Vogliamo avere dati aggiornati, trasparenti e pubblici sull’andamento delle manutenzioni straordinarie, a livello di cronoprogramma e di investimenti.
6. Chiediamo che ENI fornisca anche dati precisi in merito ai livelli occupazionali attuali, sia in relazione ai dipendenti diretti che ai dipendenti di ditte in appalto: occorre una fotografia aggiornata della situazione occupazionale affinché si possano fare ragionamenti seri e basati su dati reali, per non farsi trascinare nei noti meccanismi del ricatto occupazionale, spesso basato sul niente.
7. Per garantire tutto questo chiederemo una commissione consiliare ad hoc, e la conseguente convocazione dei vertici ENI. Pretendiamo che gli impegni e le promesse vengano fatte in sede pubblica e istituzionale, e non più in incontri privati, impegni che non potranno diventare vincolanti fino a quando tutti i passaggi con le varie componenti in assemblee pubbliche non si siano esauriti acquisendo e ascoltando tutti i pareri – conclude la nota –“.
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