Le notizie degli ultimi giorni hanno raccontato di una cessione che non arriva, di un presidente amaranto che si dichiarava fiducioso lo stesso, essendo molte le offerte arrivate; il punto però non sono le offerte che certo non mancano per una società che non dovrebbe avere debiti (perfino l’Arezzo alla fine è stato ceduto) ma il fatto che le stesse offerte non ‘convincono’ il proprietario a vendere. E non si tratta di conservare la proprietà per non darla a chi non offre garanzie di una gestione sana in futuro, si tratta solo del fatto che, come già rilevato in altri articoli, la somma offerta non è adeguata alla richiesta effettuata, che non è di soli (si fa per dire) 800.000 Euro, ma comprende anche il valore dei circa 15 giocatori a bilancio anche per il prossimo anno. Qui c’è un orecchio che non ci sente, le valutazioni sul valore di questi calciatori non combaciano (la maggior parte sono retrocessi) ed allora l’attuale proprietà attende un’altra proposta, mentre cerca disperatamente di ‘piazzare’ qualche giocatore; il fatto è che però il tempo scorre e tra poco ci sarà il limite dell’iscrizione al campionato (24 agosto) che va fatta senza dubbio altrimenti si perdono tutti i cartellini, poi c’è da mettere in sesto una specie di rosa e mandarla in ritiro. Già, ma l’organico societario? Beh il ds c’è ancora (Cozzella) e l’allenatore pure (Breda) è sotto contratto, avrà pensato l’attuale proprietario, anzi più che pensato l’ha proprio dichiarato, paventando il ritorno di Breda alla guida del manipolo di giocatori rimasti (con qualche prestito di contorno) un modo per cominciare mentre si sviluppa il calcio mercato e si può continuare a trattare la vendita della società. Ma ecco che arriva oggi il colpo di scena, con le dimissioni di Breda da allenatore del Livorno, non si sa se perché abbia ricevuto un’offerta (si parlava della Salernitana che però ha preso Castori) o se spinto da amor proprio per rifiutare il lauto compenso come scrive il sito di Alfredo Pedullà: https://www.alfredopedulla.com/esclusiva-breda-lascia-il-livorno-presentate-le-dimissioni. Certo che la cosa potrebbe infastidire il presidente, il quale ha comunque ancora una freccia al suo arco: si, Filippini, che potrebbe essere tentato da un eventuale ingaggio a fronte di nessun’altra richiesta. Il commento finale lo lasciamo a Cicerone che così si rivolse a Catilina: Quo usque tandem, abutere patientia nostra? E non c’è nemmeno bisogno di traduzione.
PS: su qualche giornale online viene ipotizzato l’ingaggio in panchina di calibri grossi di allenatori come Autieri o Caserta (anche lui retrocesso con la Juve Stabia ma destinato ad avere un buon futuro e ricercato dalla Serie B); orbene è ovvio che se ciò avvenisse dovremmo rivedere tutto il discorso, facciamo però notare solo due cose:
- Allenatori di questo calibro non accetteranno mai un contratto annuale
- Ma soprattutto per venire, oltre ad un consono emolumento, chiederanno adeguati rinforzi della rosa (e non solo dell’11 titolare) per poter competere e non fare brutte figure
Siamo proprio sicuri che l’attuale proprietà voglia investire a tal punto in questa situazione?
Serve un allenatore esperto di Serie C e di situazioni difficili, abituato a lavorare in condizioni complicate, abile a compattare ambiente e piazza, senza eccessive pretese. Il nome? Eziolino Capuano.
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