Il Livorno vince il derby e continua la cavalcata solitaria verso la promozione. La partita di oggi è una dimostrazione definitiva della maturità raggiunta dagli amaranto di Buglio. Dopo due mesi di stop non era facile mantenere la mentalità compatta nata prima di Natale e se dovessimo dare un nome, o meglio attribuire un numero che raccontasse il lavoro svolto dal tecnico amaranto, sarebbe quella cifra che occupa la casella dei “gol subiti”. Settima partita consecutiva vinta e solamente una rete subita, contro la Colligiana. Il Livorno adesso fa paura e si oppone a quella stessa squadra che ad inizio stagione era costretta a fare i salti mortali per vincere, aggrappandosi alla giocata del singolo. La squadra di Buglio, dopo la prima mezz’ora, oggi è salita in cattedra con il gol nato sull’asse Luci-Vantaggiato, che ha risvegliato il Livorno e lo ha portato a dominare la restante parte di gara senza mai rischiare. Nel secondo tempo infatti il Picchi non è riuscito a superare il muro amaranto, merito anche di due pilastri come Russo e Giampà. Oggi non è arrivata una prestazione spettacolare, ma quello che conta è arrivare primi. Poi, come una squadra ci arriva, non è importante. “Nei primi venti minuti stavamo cercando gli equilibri sullo schema. – sostiene Buglio in conferenza- Poi ci siamo collaudati ed abbiamo fatto meglio.”
Un collaudo che permette al Livorno di fare la partita senza rischiare, il tutto condito da una grande personalità e sicurezza. “Le partite sofferte sono le più belle. Il piccolo ed unico rimorso è la poca precisione in alcune occasioni. Dovevamo sfruttare meglio certe palle-gol. La nostra condizione fisica deve ancora arrivare al top. Stiamo gestendo i ragazzi per farli recuperare. Ci sono dei giocatori che devono ritrovare la condizione.”
Dopo Fucecchio Buglio ha sostenuto di volere di più. Una richiesta che non ha dovuto attendere troppo una risposta. “Oggi aspettavo una risposta da tutti. Ho visto una squadra che ha lottato in ogni situazione e che si è presa la vittoria. – continua – Nunzi? Mi ha fatto arrabbiare. Quando si entra in campo si entra in maniera diversa, perché ci sono dei compagni in tribuna e a casa. Ci sta e può capitare. L’importante è dimostrare durante la settimana di meritare la maglietta.”
7 partite, 1 gol subito e 7 vittorie. Livorno, che maturità. “Sono soddisfatto anche perché non abbiamo subito gol. I campionati si vincono partendo dalla difesa e questi ragazzi sono maturati molto. Ovvio, dobbiamo ancora crescere. Dopo Fucecchio serviva questa vittoria. Non ci possiamo più permettere errori.”
Una velocità di crociera che il Livorno non vuole interrompere. Adesso arriva il Cenaia, la stessa squadra che qualche mese fa ha fatto cadere gli amaranto nelle ragnatele di un brutto scherzo con l’eliminazione dalla Coppa Italia. Una missione difficile, ma che non spaventa Buglio ed i suoi. Quella sconfitta arrivò nel periodo buio del primo Livorno. La squadra è cambiata e la nave di Buglio viaggia ad alta velocità con grande sicurezza, ma soprattutto con la volontà di riscattare quel risultato che il Cenaia si è preso tre mesi fa.
di Jacopo Morelli
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