La Guardia Costiera è intervenuta questa domenica mattina nei pressi della Torre della Meloria per trarre in salvo un livornese di 29 anni che, durante una battuta di pesca a traina, era caduto in mare dal proprio natante.
L’allarme è arrivato alla Capitaneria di porto di Livorno intorno alle 11,30 del 17 marzo. A chiamare il numero blu 1530 è stato il padre del giovane, avvertito da un amico del figlio, uscito in mare insieme a lui ma con un’altra imbarcazione. L’amico aveva avvistato il natante del compagno, un semicabinato di 5 metri, incagliata nei pressi del faro della Meloria, con il motore ancora acceso senza alcuna presenza a bordo. Perfino il cane dell’uomo, Nettuno, aveva abbandonato l’imbarcazione, portandosi in sicurezza sugli scogli.
La sala operativa della Guardia costiera ha immediatamente inviato in zona una motovedetta di soccorso chiedendo la collaborazione della Guardia di Finanza, per far inviare sul posto un’unità già in servizio in mare, e congiuntamente dei Vigili del Fuoco, per far intervenire la squadra dei sommozzatori.
Dopo circa quaranta minuti il naufrago è stato individuato dall’amico mentre si trovava aggrappato ad una delle boe che segnalano l’area protetta delle Secche della Meloria. La motovedetta della Capitaneria di porto ha così recuperato l’uomo, per fortuna incolume, ma con un lieve principio di ipotermia. Il giovane è stato poi affidato alle cure dei sanitari del 118, mentre il natante, con a bordo il cane, è stato trainato fino al moletto di Ardenza.
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