L’amministrazione comunale risponde ad alcune accuse lanciate sui social, secondo le quali nella struttura non vi sarebbero abbastanza coperte per tenere gli animali al caldo: “Il canile ‘La cuccia nel bosco‘ rispetta tutti i termini di legge ed è controllato in modo puntuale e continuativo dall’Asl. I box – spiegano da palazzo civico – sono coibentati e sollevati da terra con reparto notte isolato, in grado di proteggere i cani dal freddo ma anche dal caldo estivo. Alcuni di questi box, sono inoltre dotati di pannelli radianti per permettere a quegli animali che si trovano in particolari situazioni di avere una temperatura ambientale più alta”.
Cerca di fare chiarezza la vicesindaco (con delega alla tutela animali) Libera Camici: “Abbiamo un team di lavoro attento e preparato, con competenze e professionalità specifiche. La maggior parte dei cani beneficia di coperte autoriscaldanti, specificatamente omologate per cani e gatti, peraltro già più volte acquistate”.
Sulla questione interviene anche la dottoressa Cecilia De Grandis, medico veterinario e direttore sanitario del canile: “Nella struttura è presente anche una degenza interna con riscaldamento/condizionatore centralizzato dove vengono ospitati cani piccoli e di piccola taglia in attesa che sia rintracciato il proprietario o un affidatario. Purtroppo, le coperte che spesso ci vengono donate, oltre a dover essere tutte preventivamente sanificate dagli operatori nel rispetto delle norme anti contagio, una volta utilizzate divengono rifiuti ingombranti che, in quanto tali, necessitano di essere smaltiti con un impatto ambientale non indifferente. Ad oggi – conclude la direttrice – il canile di Livorno riesce a rispondere in modo molto efficiente a tutte le necessità e alle spese dei suoi ospiti, sia da un punto di vista sanitario che alimentare. Se qualcuno volesse dare comunque il proprio contributo può acquistare coperte omologate che, anche attraverso le associazioni di volontariato, potranno essere distribuite dove serve”.
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