“Permane alta la tensione nelle carceri della Toscana. “Una situazione sempre critica ed allarmante”, commenta Francesco Oliviero, segretario regionale per la Toscana del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria. “Ieri mattina, alle 11 circa, un detenuto di origini maghrebine ha sferrato un pugno in pieno petto ad un giovanissimo Agente di Polizia Penitenziaria accorso in supporto di un altro collega. Nello specifico, quest’ultimo aveva impedito che il ristretto (ex art. 21, tornato in sezione ordinaria a causa dell’inosservanza alle prescrizioni durante un permesso) entrasse nella sezione a lui data in consegna, generando l’ira del magrebino. Verso il detenuto insolvente e violento sono stati presi i provvedimenti precauzionali del caso in attesa del consiglio di disciplina”.
Oliviero evidenzia che “per fortuna, tempestivo è stato l’intervento dei colleghi prontamente accorsi e forse evitare il peggio, visto che lo stesso maneggiava una lametta estratta dalla bocca. Ormai gli Istituti del Distretto Toscana/Umbria sono fuori controllo. Va evidenziata l’inerzia del Provveditorato fiorentino che ad oggi non ha mai diramato delle linee di intervento del personale di Polizia in tali situazioni”.
Per Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, “la situazione è sempre più critica a causa di una popolazione detenuta refrattaria al rispetto delle regole, abituata da anni alla consapevolezza che tutto gli è dovuto. Chiediamo l’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi. Sarebbe opportuno dotare al più presto la polizia penitenziaria del taser o, comunque, di altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”.
Lascia un commento