Il garante toscano esprime solidarietà al direttore del carcere di Livorno e Gorgona: “Encomiabile sua decisione di consentire il bagno a mare ai detenuti sull’isola di Gorgona. Un invito al capo del Sappe: i sindacati si impegnino per chiedere ristrutturazione alloggi e valorizzazione istituto penitenziario”.
Il garante regionale dei detenuti, Franco Corleone, interviene sulla presa di posizione polemica del Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, nei confronti del direttore del carcere di Livorno e Gorgona, a seguito della decisione di permettere il bagno a mare ai detenuti sull’isola.
“Il direttore Carlo Mazzerbo ha la mia solidarietà. Rivolgo ai sindacati l’invito a occuparsi di questioni serie: ad esempio impegnarsi per chiedere la ristrutturazione degli alloggi per la polizia penitenziaria nel carcere di Livorno e, per l’isola di Gorgona, partecipare a una discussione seria sulla valorizzazione di quell’istituto penitenziario e sulla necessità del rilancio.
“Stupisce – dice Corleone – che il capo del Sappe, Donato Capece, polemizzi con la decisione encomiabile del direttore di Carlo Mazzerbo, che ha ripristinato l’usanza trentennale di consentire un bagno a mare per i detenuti dell’isola di Gorgona. Anche Capece riconosce che è improbabile la fuga via mare e quindi si perde in una esilarante disamina sui compiti che graverebbero sull’agente bagnino”. Il garante toscano ribadisce anche in questo caso la propria linea riguardo alla necessità di migliorare le condizioni di vita dei detenuti. Le argomentazioni utilizzate contro la possibilità del bagno a mare sono a suo giudizio figlie “della stessa logica secondo la quale, di fronte alle proposte del diritto all’affettività, qualcuno paventa il rischio dell’agente guardone. Il caldo gioca brutti scherzi”.
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