L’indagine della Cna presenta numeri preoccupanti. Oltre 200mila imprese temono di dover fermare l’attività per aumento di materie prime e carburanti. “Il caro-energia rischia di generare una drastica frenata della ripresa economica – spiega il Presidente Territoriale di Cna Maurizio Serini –. Il costo dell’energia che grava su micro e piccole imprese sconta una bolletta mal strutturata. Le imprese più piccole che sopportano il 49% del gettito complessivo e assicurano 4,7 miliardi l’anno sono quelle più penalizzate. Il risultato è che una piccola impresa paga l’energia quattro volte di più rispetto un’impresa di grandi dimensioni”.
Le prospettive non sono incoraggianti considerando che i prezzi del primo trimestre mostrano un balzo del 112% rispetto allo stesso periodo del 2019. Dati che emergono da una indagine realizzata dal Centro Studi della Cna presso circa 2.500 imprese.
Per fronteggiare il caro-energia il 53% delle imprese si vedrà costretto a ritoccare i listini in particolare manifattura (62,8%) e costruzioni (54,4%).
Oltre il 90% delle imprese intervistate è favorevole al potenziamento della produzione di energia da fonti rinnovabili. Per l’84% è indispensabile rinnovare le infrastrutture di rete e per il 77% è necessario che ci sia un’effettiva concorrenza nel mercato dell’energia elettrica.
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