La Cgil livornese chiede alle Istituzioni territoriali un indirizzo chiaro per il rilancio di Livorno, che passi dal consolidamento dell’esistente e dalla creazione di buona occupazione attraverso investimenti volti a rilanciare un’economia integrata.
Alla politica e a chi governa la città il sindacato chiede di cessare la campagna elettorale “Basta – dice la CGIL – con la continua campagna elettorale fatta sulla pelle di chi lavora, soprattutto a discapito di chi un lavoro non ce l’ha e a cui, in modo imprudente, vengono date false speranze. La disoccupazione è un’emergenza sociale e come tale deve essere trattata oggi, il rilancio arriverà soltanto domani e, per molti di loro, potrebbe non essere abbastanza presto”.
Particolarmente la CGIL entra a gamba tesa nel dibattito sui bacini “E’ infondato promettere 500 posti di lavoro – sottolinea la segreteria – quanto affermare che sarebbero impiegati subito gli operai metalmeccanici che non hanno ritrovato una collocazione: per le riparazioni navali, infatti, è necessaria una formazione specifica, che non è stata ancora attivata e che, tra i disoccupati del territorio, al momento, è patrimonio di pochissimi”.
“Affermare inoltre che al dissequestro il bacino galleggiante sarà immediatamente operativo è fuorviante – prosegue la CGIL – in quanto ancora non è stata fatta una stima dei danni e da alcune analisi preliminari risulta che, anche se fosse disponibile da domani, il bacino sarà utilizzabile soltanto alla fine del 2017. Per quanto concerne il bacino in muratura, poi, sarebbe necessaria una variante al PRP e, molti, forse troppi passaggi burocratici, che farebbero decollare un eventuale progetto soltanto nel 2019”.
La CGIL chiede un’immediata assunzione di responsabilità alla Giunta pentastellata e alla politica livornese in generale “Non possiamo né vogliamo permettere che la disperazione sia strumentalizzata – conclude il sindacato – né possiamo tollerare che i lavoratori siano messi gli uni contro gli altri. Chiediamo immediatamente che chi ha l’onere di decidere, dia un indirizzo preciso e univoco sullo sviluppo che vuole per la città, senza però mettere in discussione le realtà produttive che dimostrano di funzionare e che attivano progetti per la formazione sul territorio in collaborazione con le scuole, progetti proposti e sottoscritti dalle nostre RSU. L’attivazione di percorsi formativi e di riqualificazione resta un impegno preso dalle Istituzioni a tutti i livelli, di cui attendiamo ancora un progetto, come restiamo in attesa di conoscere le aree messe a disposizione di Invitalia e il piano di bonifica delle aree industriali dismesse”.
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