“Per il polo industriale ENI di Livorno – si legge in una nota a firma Segreteria CISL Livorno – è stato avviato un percorso che condurrà la raffineria, che occupa oltre 400 dipendenti diretti e circa 600 dipendenti dell’indotto, verso un futuro più sereno rispetto a qualche tempo fa.
Ricorderete che transizione ecologica e costi di produzione non concorrenziali avevano fatto ventilare ipotesi di chiusura dello stabilimento. Oggi abbiamo qualche certezza in più. A fronte della chiusura della linea lubrificanti (circa 70 dipendenti) e di una contrazione dell’attività della linea carburanti, è prevista la realizzazione di una bioraffineria. ENI garantisce che non assisteremo ad una riduzione dell’occupazione diretta e che non saranno diminuiti i volumi di appalto oggi esistenti, mentre il nuovo investimento assicurerà minori emissioni di anidride carbonica in atmosfera”.
“Ricorderete anche – prosegue la nota – che nel corso del 2021, CGIL CISL e UIL avevano delineato una strategia basata su tre pilastri:
- garantire il radicamento territoriale del sito produttivo nel lungo periodo;
- garantire i livelli occupazionali, diretti e indiretti,
- escludere decisioni e orientamenti assunti in base a pregiudizi ideologici o ondate emotive, anziché in base ad una puntuale analisi dei piani industriali e delle loro ricadute.
Cosa possiamo dire, oggi, in presenza del nuovo scenario? Possiamo dire che, se ENI manterrà quanto promesso, si vedono delle luci: nel breve periodo i tre pilastri risultano soddisfatti. Le ombre le intravediamo, invece, per il medio e lungo periodo. La bioraffineria, da sola, sarà in grado di mantenere nel tempo gli attuali livelli occupazionali, in uno scenario di significativa riduzione dell’uso di combustibili fossili?”
“Il Green Deal europeo – continua la nota – prevede per il nostro continente la neutralità climatica entro il 2050 e almeno il 55 % di riduzione netta delle emissioni entro il 2030. L’industria automobilistica si sta avviando verso la sostituzione dei motori endotermici con quelli elettrici. Non è difficile prevedere che, in assenza di ulteriori investimenti compatibili con i percorsi di transizione energetica e di sviluppo dell’economia circolare, i problemi occupazionali si ripresenteranno tra qualche anno. Abbiamo guadagnato un po’ di tempo, ma non possiamo permetterci di dormire sugli allori.
“La CISL sarà presente – conclude la nota – vigileremo sull’effettivo mantenimento dei livelli occupazionali diretti e dei volumi di appalto per l’indotto e proseguiremo il confronto con Azienda e Istituzioni, affinché sia fatta luce non solo sul breve, ma anche sul medio e lungo periodo”.
Lascia un commento