Male Livorno e la Toscana nell’annuale indagine del «Sole 24 ore» sulla qualità della vita nelle province italiane. Livorno perde 20 posizioni, Firenze (la migliore in regione) perde 10 posti e così retrocedono anche Arezzo, Siena, Prato, Grosseto e Pisa. Piccoli passi in avanti solo per Lucca, Pistoia e Massa Carrara.
Come ogni anno, l’indagine del «Sole 24 ore» scatta una fotografia delle città italiane, scegliendo di inquadrare la questione della vivibilità urbana tramite 42 parametri per ciascuna provincia (107 in tutto), suddivisi in sei macro aree tematiche (Ricchezza e consumi, Affari e lavoro, Ambiente e servizi, Giustizia e sicurezza, Demografia e società, Cultura e tempo libero), riferiti all’ultimo anno appena trascorso.
Milano svetta negli indicatori reddituali, di lavoro e per i servizi. Al primo posto per depositi in banca pro capite, registra un buon tasso di occupazione e vince l’iCityrate 2018 come migliore smart city. Anche la cultura sale sul podio, con la spesa media dei milanesi al botteghino. Tra i punti deboli la sicurezza (scippi, borseggi e rapine) e l’indice di litigiosità nei tribunali. Al secondo e al terzo posto si piazzano Bolzano, in risalita dalla quarta posizione del 2017, e Aosta, in discesa di una posizione dallo scorso anno.
In coda alla graduatoria, invece, si ritrova Vibo Valentia. È la quarta volta che compare sul fondo, insieme a numerose città del Sud. Vibo Valentia è penalizzata dalle performance legate alla giustizia, ai servizi e alle variabili reddituali. Ultima per durata media dei processi e pendenze ultra-triennali nei tribunali, registra anche una delle più basse spese medie degli enti locali per minori, disabili e anziani. In controtendenza i risultati della città sul fronte del turismo, con una permanenza media nelle strutture ricettive tra le più lunghe e un mercato molto accessibile per l’affitto di case.
Resta stabile la qualità della vita a Roma. Secondo l’indagine la Capitale si piazza al 21° posto, in linea con l’anno precedente (24° posto) in cui il numero di province saliva da 107 a 110. La ricchezza viene confermata dal dato dei prezzi delle case, in media il più elevato d’Italia, e dalla maggiore propensione agli investimenti fotografata dall’elevata percentuale di impieghi sui depositi. Pesano purtroppo sulla città il numero dei protesti pro capite, l’indice di litigiosità nei tribunali e le denunce per reati legati agli stupefacenti. Tra le altre grandi città, più a sud spicca la risalita di Napoli che conquista 13 posizioni: nonostante continuino a peggiorare le performance legate a Giustizia e sicurezza e Affari e lavoro, la città festeggia il miglioramento sul fronte della ricchezza e dei consumi, grazie ai prezzi di vendita delle case. Migliorano anche Venezia, Torino, Catania, Bari e Bologna, tra i capoluoghi regionali in controtendenza solo Genova e Firenze che perdono rispettivamente otto e dieci posizioni. Il database interattivo con tutti i dati delle province per i 42 indicatori, con le serie storiche dal 1999, è su www.ilsole24ore.com.
Livorno fa un balzo indietro, infatti, perde 20 posizioni rispetto al 2017, passando dal 17° al 37° posto, Firenze (prima in Toscana) scala dal 12° al 22° piazziamento. Nessuna delle province toscane nella top 20, scendono i gradini della classifica anche Siena, che perde 15 posizioni e si piazza al 26° posto, Arezzo che, fermandosi al 35°, lascia per strada 14 gradini. Male anche nelle retrovie, Prato e Pisa si ritrovano appaiate, al 55° e al 54° posto, dopo aver per perso rispettivamente 17 e 7 posizioni. Anche Grosseto avanza verso il basso: perde 13 posti e si piazza 66ª. Solo Lucca, Pistoia e Massa-Carrara scalano la classifica, piazzandosi 43ª (+ 11 posizioni), 65ª (+11) e 67ª (+5).
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