Firenze. Approvate dalla giunta regionale le Linee guida per l’istruttoria e la valutazione delle istanze per il rilascio di concessioni demaniali marittime per scopi turistico-ricreativi. Si tratta del regolamento attuativo della legge regionale 31 del 2016, approvata dal consiglio regionale lo scorso 3 maggio, che impegnava la giunta all’emanazione delle linee guida entro 30 giorni dalla sua entrata in vigore. “Il loro scopo – ha spiegato l’assessore alle attività produttive e al turismo Stefano Ciuoffo – è consentire una applicazione omogenea sul territorio regionale delle norme nazionali per il rilascio di nuove concessioni agli attuali gestori degli stabilimenti balneari interessati a fare investimenti significativi per migliorare la qualità delle strutture e dei servizi per la balneazione ma anche per migliorare l’accessibilità al mare e valorizzare l’ambiente delle coste della Toscana”.
Il testo, definito d’intesa con ANCI, fornisce i necessari elementi per rendere applicabile in modo omogeneo e condiviso il dettato della legge.
“Si tratta di un testo – ha proseguito l’assessore – che, malgrado la ristrettezza dei tempi a disposizione, è il frutto di vari incontri e confronti fatti a più riprese con Anci e con le associazioni di categoria largamente rappresentative delle imprese del settore. Al suo interno sono state prese in considerazione importanti osservazioni ricevute dalle rappresentanze e ritenute compatibili con il quadro normativo nazionale. Coloro che decidono di avvalersi di questa possibilità, e per il momento ci risulta che un terzo dei concessionari abbiano deciso di farlo, optano di non rischiare una pronuncia sfavorevole della Corte di Giustizia europea, come sembra molto probabile, e di operare in tranquillità almeno fino al 2036”.
Le Linee guida indicano un quadro definito e chiaro di norme che consentono da un lato l’applicazione omogenea delle norme nazionali in un momento di fortissima incertezza, dovuta dal protrarsi dei tempi del pronunciamento della Corte di Giustizia europea a fronte dell’esigenza di garantire alle imprese che vogliano fare investimenti per migliorare la qualità dell’offerta delle strutture e dei servizi per la balneazione, un orizzonte certo e operativo fino al 2036 e, dall’altro, di poter contare su una procedura di rilascio di nuove concessioni inattaccabile rispetto al quadro normativo nazionale e comunitario introducendo anche specifiche indicazioni e condizioni per l’ottenimento dell’indennizzo in caso di affidamento della concessione ad altro soggetto.
Inoltre consentiranno di orientare i Comuni nell’applicazione delle norme relative al rilascio delle concessioni a fronte di investimenti realizzati e/o da realizzare individuando: contenuto minimo dei documenti da presentare; disposizioni applicative riferite alla condizione della gestione diretta delle attività; interventi ammissibili quali investimenti utili per avviare l’istruttoria; elementi oggettivi del contesto territoriale di cui tenere conto per la ponderazione degli investimenti ammissibili per garantire la coerenza fra gli obiettivi della normativa regionale e la durata della concessione fino a venti anni; riferimenti per la definizione del progetto di riqualificazione ambientale e di valorizzazione paesaggistica del territorio costiero, utili anche per la valutazione della proposta nel caso di avvio di procedura comparativa; specifiche procedure e modalità per l’eventuale fase istruttoria collegata alla comparazione (in caso di domand e concorrenti) e tutte le condizioni per la corresponsione dell’indennizzo all’attuale concessionario rispetto al valore aziendale, in caso di attribuzione a nuovo soggetto.
La nuova legge prevede la condizione della gestione diretta dell’azienda e una durata delle nuove concessioni per un periodo compreso tra i 6 e i 20 anni in rapporto all’entità degli investimenti fatti o in programma e nel rispetto della normativa nazionale vigente.
Una novità è rappresentata dall’introduzione di una norma a tutela per gli operatori già titolari delle concessioni: il diritto a un risarcimento pari al 90% del valore dell’attività commerciale nel caso in cui il titolare della concessione debba lasciare il passo ad altro soggetto. In questo caso la nuova legge prevede che, a stabilire il valore, sia una perizia presentata dal titolare attuale. Inoltre, per il rilascio della nuova concessione saranno privilegiati investimenti e progetti di qualificazione ambientale e paesaggistica e la conduzione diretta dell’impresa con divieto di sub-affitto. Prevista anche la possibilità di presentare progetti coordinati da parte di più concessionari.
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