“Non c’è alcuna incompatibilità, non abbiamo intenzione di autosospenderci dalla carica di consiglieri comunali solo per aver pagato alcune multe in ritardo”.
Così i portavoce del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale, Valter Sarais e Alessio Batini, rispondono alle accuse che gli sono state mosse attraverso l’articolo pubblicato oggi sulla stampa.
“E’ vero – ammette Sarais – al momento della mia elezioni avevo un debito di 250 euro con AAMPS per una rata della TIA non pagata che risale al 2008 e che riguarda lo studio di geometra che allora avevo in piazza Cavour. Nel 2014, quando sono stato eletto, però, avevo già concordato la rateizzazione con Equitalia. Pensavo fosse sufficiente per cancellare ogni causa di incompatibilità con il ruolo che andavo a ricoprire, così come previsto dal testo unico sugli enti locali”.
Ad oggi, in ogni caso, Sarais ha saldato interamente il suo debito con l’azienda.
“La mia situazione è simile – aggiunge Batini -. Il mio debito con l’amministrazione è dovuto a una serie di multe che risalgono al 2005. Nove anni più tardi, nel momento in cui mi è arrivata la cartella esattoriale di Equitalia, ho concordato un piano di rientro con il riscossore. Quando sono stato eletto in Consiglio comunale, però, ho perso il lavoro e non ho potuto onorare in pieno il mio debito; ho saltato due rate del pagamento e il piano di rientro è stato sospeso.
A quel punto ho contrattato un nuovo piano di rateizzazione che è stato accettato da Equitalia e ho ricominciato, seppur con estrema fatica, a pagare. Non sono un professionista della politica e come consigliere prendo, quando va bene, 350 euro al mese in gettoni di presenza. Per saldare completamente il mio debito ho dovuto quindi chiedere uno sforzo non indifferente ai miei familiari”.
“Noi abbiamo la coscienza a posto – sottolineano Sarais e Batini -: non abbiamo rubato nulla e non abbiamo dichiarato il falso al momento della nomina. Per questo non intendiamo autosospenderci da un ruolo per il quale siamo stati eletti e grazie al quale, certo, non ci stiamo arricchendo. Anzi”.
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