I risultati raggiunti in panchina negli ultimi anni hanno portato in molti a parlare di lui come di un predestinato. Ci riferiamo ad Antonio Calabro, l’allenatore originario di Melendugno (Le) che in due anni ha portato la Virtus Francavilla dall’Eccellenza alla Lega Pro. Lo avevavo visto all’opera anche qui a Livorno nei play off, la sua squadra seppur sulla carta nettamente inferiore agli amaranto, si dimostrò ben motivata e tecnicamente ben messa in campo, non meritando assolutamente di uscire dalla competizione.
La carriera da calciatore di Antonio Calabro inizia e finisce nel Casarano. Nel mezzo più di 300 presenze fra Serie C1 e C2 con le maglie di Pistoiese, Manfredonia, Brindisi e Lecco, con una parentesi in Serie B nella stagione 1997/98 con il Castel di Sangro. Lascia il calcio giocato nel 2012, con la fascia da capitano del Casarano legata al braccio dopo aver conquistato una promozione in Serie D con i rossoblu nel 2009.
Appesi gli scarpini al chiodo, Calabro intraprende la carriera da allenatore, ed è il Gallipoli la prima squadra ad affidargli una panchina. Alla prima stagione con i giallorossi va vicino ai playoff di Eccellenza e l’anno successivo trionfa in campionato guadagnando la promozione in Serie D.
Arriva così la chiamata della Virtus Francavilla e in due anni Calabro compie il doppio salto di categoria, portando la Virtus dall’Eccellenza alla Lega Pro. Il primo anno completa quello che viene definito triplete, vincendo, oltre al campionato di categoria, la Coppa Puglia e la Coppa Italia di Eccellenza.
Profondo conoscitore della categoria, meticoloso nella cura dei dettagli e nella preparazione della singola partita, un vero e proprio “martello” per novanta minuti in panchina: queste le caratteristiche che, assieme agli straordinari risultati raccolti negli ultimi anni, portano alla ribalta il nome di Calabro come uno dei migliori giovani tecnici in prospettiva nel panorama nazionale.
Su di lui ha puntato gli occhi il Carpi squadra ambiziosa di serie B, che non nasconde le sue ambizioni alla massima serie, ma la società emiliana ancora non può tesserare il neo mister per problemi legati al patentino, il 5 luglio scadono i termini per l’iscrizione al corso di Coverciano per allenare in serie A e B e, solo dopo, il settore tecnico della FIGC nominerà una Commissione che, previo esame dei requisiti richiesti, valuterà i titoli dei candidati. Pertanto solo intorno alla metà di luglio si potrà sapere se Calabro potrà allenare in serie B. Il Livorno sta alla finestra, Facci e Pecini hanno provato ad inserirsi nella trattativa, ma la cadetteria stimola le ambizioni del giovane allenatore, che in ogni caso si è dimostrato lusingato dell’interessamento della società amaranto. Il Livorno avrebbe dato una scadenza al giovane allenatore (5 luglio), ma le probabilità di vederlo in amaranto sono esigue. Purtroppo i tempi stringono e Facci dovrà nominare il nuovo allenatore, in queste ore è attesa la fumata bianca.
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