L’Agenzia delle Entrate contestava al calciatore della nazionale, le attività della società costituita insieme al fratello per sfruttare i diritti d’immagine.
L’Agenzia delle Entrate di Livorno, aveva accusato Giorgio Chiellini e il fratello gemello Claudio di aver costituito nel 2008 una società di marketing allo scopo di sfruttare e monetizzare l’immagine pubblica del difensore della Juventus con l’obiettivo di raggirare il Fisco, scaricando spese di rappresentanza viaggi cene e quant’altro. Società con esperienze di gestione in vari settori, come portare avanti una scuola calcio, creare un fumetto, sviluppare diversi giochi per cellulari scaricabili online.
A distanza di venti mesi dall’avvio dell’accertamento, che contestava irregolarità annuali per quasi un milione di euro, la commissione tributaria provinciale di Livorno ha “assolto” i due fratelli che avevano presentato ricorso.
Secondo i giudici si può escludere qualsiasi ipotesi di abusi di diritto: – si legge – «è notorio che un giocatore professionista di calcio di livello internazionale tra allenamenti, ritiri, impegni agonistici non abbia il tempo materiale per potersi occupare proficuamente di come mettere a frutto la propria notorietà. Appare dunque una scelta seria, ponderata, credibile e opportuna costituire una società la cui amministrazione e gestione è stata affidata non all’interessatissimo e venale procuratore di turno, ma al proprio gemello persona ben più affidabile e oltretutto laureato in giurisprudenza».
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