In questo inizio d’Estate la Guardia Costiera di Livorno è attiva su più fronti per garantire l’ordinato e sicuro svolgimento delle attività balneari, da diporto e della pesca.
Nel corso della settimana, molteplici sono stati i controlli effettuati, lungo il litorale.
Sotto il profilo della sicurezza dei bagnanti, tre natanti sono stati multati a Livorno, per 172 euro ciascuno, perché trovati all’interno della fascia riservata alla balneazione, più precisamente nella zona dello Scoglio della Regina. Durante la stagione balneare, la zona di mare per una distanza di 200 metri dalle spiagge e di 100 metri dalle scogliere a picco è destinata esclusivamente alla balneazione. A Cecina, invece, presso la località “Le Gorette”, un’operazione condotta da personale del locale Ufficio marittimo, con l’ausilio di un battello veloce via mare, ha consentito di contestare al gestore di uno stabilimento balneare l’assenza dell’assistente bagnanti. Di oltre 1.000 Euro la sanzione comminata. Analoga contestazione è stata elevata nei confronti del concessionario di un bagno di Bibbona.
L’azione di tutela del mare si dispiega anche dal punto di vista dei controlli lungo tutta la filiera ittica.
In particolare, si segnala il sequestro a carico di un pescatore sportivo di un palamito sul quale erano innestati quasi 500 ami, in numero molto superiore quindi ai 200 previsti dalla legge. L’attrezzo era ben occultato a bordo di un natante, ispezionato dalla Guardia Costiera al largo del porto di Cecina. I circa 7 chilogrammi di pescato, costituito da specie di varia natura, sono stati donati in beneficienza. 1.000 Euro l’importo della sanzione inflitta al trasgressore.
Sempre in tema di controlli sulla pesca sportiva, è stato sequestrato un fucile subacqueo, trovato a bordo di un’unità che navigava alle Secche della Meloria. Il regolamento del Parco, infatti, vieta la detenzione di tale tipo di attrezzo all’interno del perimetro dell’Area Marina Protetta.
Inoltre, a Marina di Vecchiano, una pattuglia della Guardia Costiera ha comminato a un uomo una sanzione da 1.000 euro, accompagnata dal sequestro di 9 chilogrammi di telline e del rastrello a mano adoperato per raccogliere i molluschi. Il quantitativo, infatti, è risultato essere al di sopra dei 5 chilogrammi consentiti dalla normativa vigente. Nei pressi del bagnasciuga è stato rinvenuto anche un sacco di iuta, parzialmente immerso in acqua, contenente altri 40 chilogrammi di prodotto. Il sequestro, in questo caso, è stato operato a carico di ignoti. L’intero pescato, ancora allo stato vitale, è stato rigettato in mare.
Ad Antignano, invece, alle prime luci dell’alba, una persona è stata colta mentre era intenta a raccogliere ricci di mare, servendosi di un arnese metallico. Al riguardo, si rammenta che nei mesi di maggio e di giugno è vietata la pesca sia professionale che sportiva di tale risorsa, pertanto il trasgressore è stato sanzionato per 1.000 Euro, mentre il pescato è stato immesso nuovamente in mare.
L’attività di controllo in materia di pesca riguarda anche il settore della commercializzazione: tre ristoranti ubicati presso stabilimenti balneari di Livorno, Calambrone e Tirrenia sono stati sanzionati per un totale di 4.500 Euro, con il sequestro di 85 chilogrammi di prodotto ittico, risultato non tracciabile e quindi di dubbia provenienza.
Inoltre, in occasione di un controllo effettuato ai banchi del mercato di Piazza Cavallotti, a Livorno, un livornese cinquantacinquenne è stato sorpreso a commercializzare cozze, telline ed orate provenienti dalla pesca sportiva. Al trasgressore è stata inflitta una sanzione dell’importo di 4.000 Euro. Parte del prodotto, allo stato vitale, è stata rigettata in mare presso le Secche della Meloria, mentre il resto è stato donato in beneficienza (v. foto).
Nelle prossime settimane, la Capitaneria di porto di Livorno intensificherà ulteriormente l’impegno a tutela della sicurezza del mare e delle sue risorse, in un’ottica di prevenzione e di intervento.
Si rammenta l’importanza dell’utilizzo del numero di emergenza gratuito della Guardia costiera 1530, attivo 24 ore su 24, su tutto il territorio nazionale, che consente di contattare immediatamente -senza filtri- la Capitaneria di porto più vicina e di ricevere altrettanto immediata assistenza in mare.
1 Comment
Sabattini Francesco
12 Maggio 2018 at 15:09Ma come siete bravi voi della capitaneria di porto di Livorno. AVete chiuso tutti i moli, pontili e accessi alle banchine del porto di Livorno per fare dei pesctori con la canna, tanti clandestini e così facendo con la possibilità di fare delle belle multe salate per mantenere gli stipendi ai nostri grandi dirigenti dello stato. Personalmente ritengo che molte ordinanze della Capitaneria di Porto siano proprio un’indecenza in un paese che si definice democratico.
Perchè un cittadino incensurato non può avere un permesso a pagamento per perscare sopra una banchina o un ascogliera del proto? Per la sicurezza???? Cazzate, scuste il termine, ma la nave quando arriva si vede e prima che abbia attraccato……ai voglia di spostare le tue quattro carabattole dalla banchina.
Ma fare delle multe è più bello vero? E poi magari se si conosce qualcuno si entra ovunque e si fà il nostro porco comodo. Ci sono file di bracconieri che costantemente tramagliano nel Serchio, nel Navicelli ,nello Scolmatore, e allinterno del porto, e nessuno fà nulla per evitare questo fenomeno.