Tampone a tutti i lavoratori del porto di Livorno per verificare l’eventuale positività al Covid-19, è la proposta avanzata in queste ore dai tre Rappresentanti dei lavoratori della salute e della sicurezza (Rlss). “Il rischio di contagio all’interno del porto è alto: ogni giorno i lavoratori entrano in contatto con un elevato numero di persone e merci diverse, provenienti dai luoghi più disparati. Non possiamo rischiare che all’interno dello scalo si generino focolai di contagio: ora più che mai dobbiamo garantire la salute dei lavoratori e delle loro famiglie. L’obbligo di effettuare un tampone a tutti i lavoratori del porto potrebbe rappresentare una prima risposta importante (una proposta simile è già stata avanzata a Trieste), così come l’obbligo da parte dell’Autorità di sistema portuale di misurare la temperatura a tutte le persone che transitano all’interno dei varchi portuali. Per ottenere garanzie superiori sarebbe però opportuno ricorrere al test seriologico, così come proposto in queste ore dal governatore Enrico Rossi”.
“Ci appelliamo dunque all’Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale, all’Asl, alla Capitaneria di porto e all’amministrazione comunale di Livorno affinchè – in un periodo così delicato – si trovino le soluzioni migliori per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori portuali e dei cittadini livornesi in generale. La salute dei lavoratori del porto non è ovviamente messa a rischio soltanto dall’emergenza Covid-19. All’interno del porto di Livorno continuano a sussistere evidenti criticità: ci basta ricordare che a oggi restano ancora disattese la maggior parte delle disposizioni contenute all’interno del Protocollo per la sicurezza del lavoro portuale siglato nel 2015. Criticità che non ci siamo dimenticati e che continueremo sempre a denunciare”.
Giuseppe Gucciardo, segretario generale Filt-Cgil provincia di Livorno – Marco Giusti, rappresentante dei lavoratori della salute e sicurezza (Rlss) di sito produttivo
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