La preoccupazione per la forte riduzione dell’attività dell’indotto della raffineria Eni di Stagno è stata al centro dell’incontro convocato oggi dal consigliere del presidente per il lavoro Gianfranco Simoncini, con il Comune di Livorno, l’assessore Andrea Crespolini del Comune di Collesalvetti, le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil delle categorie dei Chimici e Metalmeccanici.
L’incontro è stato richiesto dalle organizzazioni sindacali allarmate per le conseguenze della contrazione dell’attività legata alle ricadute negative dell’emergenza Coronavirus su tutto il settore dell’Oil&Gas e anche dell’impianto di Stagno.
In particolare i sindacati, chiedendo alla Regione di intervenire per avere certezze sulle prospettive e sugli investimenti a venire, hanno messo in luce le incertezze sul futuro degli appalti di Eni, molti dei quali scadono a luglio. Al momento, hanno spiegato i rappresentanti dei lavoratori, dei circa 450 addetti che orbitano attorno alle attività dell’impianto livornese, soltanto il 20-25% è al lavoro, mentre il 75% circa è, a rotazione, in Cassa integrazione.
La Regione e i Comuni di Livorno e Collesalvetti hanno preso atto delle preoccupazioni dei lavoratori impegnandosi a sostenere la richiesta dell’apertura di un tavolo nazionale con Eni e,più in generale, sul settore oil&gas per approfondire le prospettive di sviluppo industriale e gli investimenti necessari per sostenerlo.
Simoncini ha assicurato che sarà chiesto quanto prima un incontro con Eni a livello locale per chiedere risposte, oltre che sulla prosecuzione dei contratti di appalto in corso, anche sugli interventi di manutenzione degli impianti in modo da garantire adeguati livelli di sicurezza.
Regione e istituzioni chiederanno al governo la modifica della normativa sugli ammortizzatori sociali per consentire l’allungamento del tempi ed evitare così che vi siano lavoratori privi di copertura.
Nei prossimi giorni un analogo incontro sarà organizzato anche con le USB.
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