Trattativa serrata a Firenze per salvare i posti di lavoro. Al tavolo erano presenti, Comune di Livorno, Grandi Molini, Regione, sindacati, e Autorità portuale. L’assessore Martini senza peli sulla lingua: l’Autorità portuale non offre garanzie agli investitori.
Questa mattina, nella sede della Regione Toscana in piazza del Duomo a Firenze, si è tenuto l’incontro tra azienda, sigle sindacali, Regione, Comune e Autorità portuale per discutere della vertenza Grandi Molini. Le istituzioni hanno chiesto il ritiro della mobilità e il ricorso alla cassa integrazione straordinaria, che potrebbe concorrere anche a rafforzare l’azienda nell’ambito della procedura di concordato preventivo in continuità attualmente in corso. Sul punto l’azienda si è riservata di sottoporre la proposta al board nazionale e di fornire una risposta sul tavolo già convocato per lunedì 27.
L’attenzione si è poi spostata sulla questione del rifacimento della banchina. Secondo quanto previsto da un accordo transattivo siglato nel 2014, l’Autorità portuale livornese avrebbe dovuto completare i lavori entro ottobre 2017, ma al momento non esiste ancora un progetto. Il segretario Massimo Provinciali ha assicurato che, a fronte della presentazione di un piano di rilancio dello stabilimento, l’Autorità è disposta a dare il via alla progettazione della nuova banchina, per cui sono già stati stanziati 5 milioni di euro.
Punta il dito sull’Autorità portuale l’assessore comunale alle Attività produttive, Francesca Martini: “Al di là delle rassicurazioni – commenta – quello che è emerso dall’incontro di oggi è che il porto di Livorno non si è dimostrato sufficientemente competitivo, rispetto alle altre realtà che ospitano gli impianti della Grandi Molini. La scelta dell’azienda di licenziare a Livorno e non a Venezia è dipesa proprio dal fatto che la banchina promessa a suo tempo dall’Autorità portuale di Venezia e già pronta, Livorno deve recuperare credibilità e affidabilità. Per questo credo sia molto positivo che tutte le istituzioni si siano presentate compatte sul tavolo di trattativa. La posta in gioco sono 30 posti di lavoro che la città non deve perdere”.
nella foto: Francesca Martini assessore comunale alle Attività produttive
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