Luciano Guerrieri, presidente dell’Autorità di sistema portuale di Livorno e commissario per la realizzazione della Piattaforma Europa, è fiducioso, come la vicecommissaria Roberta Macii, che, a due anni e mezzo dalla firma del contratto, il cantiere vero e proprio dell’opera destinata a stravolgere gli assetti delle banchine labroniche sia ormai pronto a partire (quello di alcune opere complementari lo ha già fatto) per concludersi dopo 56 mesi (salvo modifiche alla previsione del progetto definitivo). Una convinzione che poggia sugli ultimi step conclusi da ente e struttura commissariale.
“Sul fronte autorizzativo stiamo procedendo all’ottemperanza delle condizioni ante operam poste dall’approvazione della Valutazione di impatto ambientale. Intanto il 7 ottobre scade il termine per la consegna del progetto esecutivo, dopo di che i verificatori avranno un mese per esprimere il loro parere. Al termine di tale percorso conosceremo al dettaglio di quanto saranno aumentati i costi” spiegano Guerrieri e Macii.
Il tema finanziario è da tempo sotto i riflettori, fra l’esigenza di modifica del piano di gestione dei fanghi di dragaggio (tutti da conferirsi e non più da utilizzarsi in parte per il ripascimento costiero), l’inflazione da guerra ucraina e la realizzazione delle opere complementari: “Sulla base del progetto esecutivo aggiorneremo il quadro economico originario da 450 milioni di euro (di cui 387 per progetto e lavoro e 50 per imprevisti, ndr). Ad oggi stimiamo un rincaro fra i 100 e i 120 milioni per fronteggiare il quale però abbiamo già acceso due mutui, uno da 90 milioni con la Bei e uno da 50 con Cassa depositi e prestiti, e stanziato 39 milioni di accantonamenti dell’Adsp. Il quadro economico supererà quindi i 630 milioni” puntualizzano i vertici del commissariato.
Tornando agli aspetti tecnico-progettuali le novità propedeutiche all’avvio dei lavori non sono finite: “La complessa procedura di notifica alla Commissione europea s’è conclusa con il riconoscimento da parte di quest’ultima che l’appalto non ricade nella normativa sugli aiuti di Stato. Stiamo infine predisponendo, senza costi aggiuntivi, un ulteriore atto di sottomissione per concordare con l’appaltatore l’anticipazione della fornitura dei materiali per le opere a mare, in modo tale che possano servire anche per l’attività di precarica utile al consolidamento dei futuri piazzali”.
A proposito dei piazzali, concludono commissario e vice, “l’auspicio è arrivare entro il prossimo anno a bandire la nuova procedura ad evidenza pubblica”.
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