Buone nuove per la Darsena Europa: cinque anni anziché nove e dunque ultimazione dei lavori nel 2022 anziché nel 2026. Poi i costi: 467 milioni anziché 667 della precedente ipotesi (ovvero 200 milioni in meno) che con i 195 milioni per l’allestimento del terminal diventano 662 contro gli 862 milioni di euro iniziali. Sono alcuni dei numeri del nuovo progetto della Darsena Europa di Livorno, presentati stamani dal presidente della Toscana Enrico Rossi assieme al presidente dell’Autorità Portuale dell’Alto Tirreno Stefano Corsini. In particolare 90 milioni saranno necessari per i dragaggi, 94 per le dighe, 77 per le banchine 23 per gli impianti e 183 per i piazzali. La banchina della Darsena Europa, seconda la nuova revisione, avrà una lunghezza di 1200 metri contro i 900 dell’attuale progetto e una profondità che da 16 metri potrà spingersi fino a venti. Il terminal si estenderà su una superficie di 62 ettari, che senza più la necessità di lasciarne una parte libera, non pavimentata, per il deposito dei sedimenti, di fatto si tradurrà in spazi ancora maggiori del precedente progetto. La capacità sarà di 1,6 Mteu. I treni arriveranno sino a 750 metri, direttamente sulla tirrenica. Le opere a difesa prevedono un nuovo tracciato della diga nord fino al limite del bacino del terminale delle autostrade del mare, dighe provvisorie tra la nord e lo sporgente petroli e nuove dighe esterne. Tutte rispettano geometria e funzioni del piano regolatore del porto vigente. L’orientamento modificato della Darsena Europea, rispetto al precedente progetto, permetterà una più favorevole movimentazione dei cointainer. Inoltre, visto che i privati potranno iniziare a lavorare da subito sulla colmata esistente, ne aumenterà anche l’attrattività.
I tempi più rapidi sono stati resi possibile grazie a nuove norme, approvate nella seconda parte del 2016, che consentono oggi di riutilizzare i sedimenti di escavo per la costruzione di nuove opere, il refluimento a mare o il ripascimento delle spiagge. Il che si traduce in minori spazi (e minori costi) necessari allo stoccaggio, oltre alla possibilità di utilizzare, senza alcun prolungamento, l’attuale linee ferroviaria elettrificata entrata in funzione nel 2016.
Di più, anzi. Superato il problema del deposito dei sedimenti il nuovo progetto consentirà di scavare il canale fino alla profondità di venti metri, quattro in più rispetto ai sedici previsti. Il vantaggio è evidente: essere attrezzati anche per navi dalla maggiore portata. Dunque nessun ridimensionamento del progetto ma una struttura altrettanto ed anzi ancor più competitiva.
Una parte dei fanghi degli scavi sarà utilizzata, come nel vecchio progetto, per comporre una banchina riservata al trasporto delle auto, il cosiddetto traffico Ro-Ro. Sarà utilizzabile già dal 2020, a disposizione di privati che vi vorranno investire: prima dunque che con il vecchio bando. E l’importanza si intuisce facilmente dai numeri messi in fila dal presidente dell’autorità portuale Stefano Corsini. Oggi a Livorno vengono movimentati 900 mila container ogni dodici mesi, con un incremento del 3 per cento l’anno. Il traffico Ro-Ro cresce però del 28 per cento l’anno e il terminale delle autostrade del mare pertanto può diventare dunque un punto di forza. E risparmiare tempo, consentirà di essere competitivi prima di altri e ciò diventa di fondamentale importanza.
Per questo alla revisione del progetto sulla Darsena Europa si accompagnano una serie di ulteriori interventi destinati a comporre un programma logistico più ampio: Ferrovie dello Stato si impegna a dare avvio ai lavori per lo scavalco entro il 2018. Tra giorni verrà firmato un accordo. C’è anche l’impegno a verificare il prolungamento dei binari dell’interporto verso Collesalvetti e Vada, il che significa che il porto di Livorno potrebbe diventare l’infrastruttura piu attrezzata a portare le merci sulla linea ferroviaria nazionale.
Ma ancora forse più importante è un ulteriore intervento. Da agosto 2018 in tre anni Ferrovie interverrà per allargare le gallerie della vecchia linea appenninica in modo che vi possano passare anche treni carichi di auto e container. Saranno spesi 700 milioni e in questo modo Livorno sarà ancora più competitivo, con accesso via ferro verso il nord-est e il nord Europa. Con l’Emilia Romagna è già stato firmato un accordo per un trasporto suppletivo su gomma nei tre anni di lavori.
Sono in via di ultimazione anche i lavori per la realizzazione delle nuove porte vinciane. E’ previsto l’adeguamento del canale scolmatore. Inoltre si interverrà sull’altra darsena, quella toscana, per rimuovere la strozzatura che adesso c’è nel canale di accesso vicino alla torre del Marzocco che sarà anche valorizzata. Saranno infatti rimosse alcune condotte, trasferite all’interno di un microtunnel sotterraneo: questo consentirà di affondare il canale fino tredici metri ed allargarlo dagli attuali 67 metri a ben 120. Entro il 2020 sarà così già sufficiente per accogliere le navi di media portata. La revisione progettuale, secondo il presidente della Toscana Enrico Rossi, spianerà la strada agli investitori privati, che invece con l’attuale bando (e le incertezze legate soprattutto allo smaltimento dei sedimenti) avevano già chiesto per cinque volte l’allungamento dei termini di scadenza per la presentazione dei progetti.
Nuova darsena Europa: le slide
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