Il governo sta lavorando per snellire le pratiche che consentono le installazioni dei rigassificatori sulle coste e sui territori della penisola. A Ravenna è già stata trovata un’intesa con il territorio, il rigassificatore permetterà di incrementare 100 posti di lavoro. Più complicata la situazione a Piombino dove Comitati e Ambientalisti sono contrari e varie forze politiche non si espongono più di tanto.
Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, si è espresso sull’argomento: “L’obiettivo é arrivare al 90% per l’inverno 22-23 e da inizio del nuovo anno piazzare il primo grosso rigassificatore nel posto che ci consentirà di fare prima, l’area di Piombino e quella di Ravenna sono entrambe scelte eleggibili”.
Ravenna però sembrerebbe la scelta più plausibile perché ha già un terminal al largo del porto soprannominato il ’Ragno’ che consente di rendere operativo il progetto in tempi più celeri, circa 12 mesi contro i 36 di altri porti, anche se a Piombino in realtà si ridurrebbero i tempi in quanto per i primi due anni la nave rigassificatrice verrebbe ormeggiata a banchina con un breve collegamento alla rete a terra, in attesa dell’impianto off shore definitivo.
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