E’ scomparso all’età di 93 anni Ciro Coppola, collezionista e appassionato divulgatore alle giovani generazioni dei giochi del passato, dalla trottola fatta con un guscio di noce e un fiammifero, al fucilino in grado di sparare grazie a un meccanismo creato con una molletta da bucato e un elastico, all’attrezzatura per il ghinè, sorta di baseball casalingo. O in tempi relativamente più recenti, i percorsi da fare sulla sabbia con tappi di bottiglia o con biglie di vetro.
Nato a Ercolano ma livornese di adozione fin da bambino, dal 1985, una volta pensionato, ha collaborato con il Comune di Livorno a molti progetti, così come con le scuole, con numerose associazioni, con stabilimenti balneari, e in occasione di feste e sagre. Tutto per far conoscere ai bambini di oggi i giochi dei nonni e dei bisnonni, sia quelli che si acquistavano nei negozi, come la palla o il cerchio, sia quelli che i bimbi del passato si costruivano da soli.
Persona di un altruismo e di una generosità insolite, Ciro Coppola teneva molto a trasmettere i valori che appartenevano alla sua generazione più che a quella attuale.
Dagli anni ’80 ad oggi, sono tantissime le scolaresche di Livorno che hanno scoperto, grazie alla sua parlantina sciolta e alla sua collezione, come si giocava in altre epoche, ben prima dei videogiochi. E tanti sono stati spronati alla riflessione su come con la fantasia e la creatività ci si possa divertire più che con giocattoli costosi e già pronti.
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