La legge riconosce agli alunni disabili un educatore di sostegno, ma mancano i fondi, così il Tribunale di Livorno prima assegna le ore e poi le toglie nuovamente. In via De Lardarel davanti al Tribunale civile di Livorno, martedi 15 marzo, presidio e protesta dei genitori e amici, di un bimbo con disabilità autistica, per il diritto allo studio. Il contenzioso è stato giudicato dal Tribunale di Livorno che nella prima sentenza, per un periodo di un mese, ha assegnato le ore di educatore comunale poi le ha tolte a seguito di un esposto di opposizione presentato dall’Amministrazione Comunale di Livorno.
La vicenda ha avuto inizio con sentenza del Tribunale civile di Livorno in data 15 dicembre 2015, quando il giudice chiamato a decidere sul diritto di un bambino disabile ad avere assegnate le ore di Educatore Comunale come da Legge 104/92 agli art.12/13/14/15/16/17, accoglie le ragioni della famiglia.
Si tratta di una sentenza rilevante sul piano del rispetto del diritto, in quanto per la prima volta in Toscana, si condanna un Comune a supplire al diritto all’educazione scolastica e non il Provveditorato agli Studi, una sentenza che se confermata anche in appello, risulterebbe un precedente spendibile per futuri ed eventuali ricorsi, da parte di altre famiglie aventi gli stessi problemi e che, si potrebbe estendere ad altri comuni e altre regioni dello stato.
L’amministrazione comunale ha dunque presentato ricorso alla sentenza di primo grado e si è vista accogliere l’opposizione.
Un problema di esecuzione, che mette il giudice in seria difficoltà di giudizio: da una parte un soggetto dispone un diritto per Legge, dall’altra, mancano i decreti attuativi e le coperture finanziarie. Un classico caso che vede il cittadino disporre di un diritto legittimo, allo stesso tempo non attuabile nella quotidianità.
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