Presentato il “Piano di monitoraggio e controllo delle emissioni odorigene nel territorio di Livorno e Collesalvetti”. Un percorso per arrivare alla mappatura olfattometrica delle sorgenti e definire le modalità per la riduzione delle emissioni maleodoranti.
I cattivi odori costituiscono uno degli aspetti negativi di molti impianti industriali o artigianali, costituiscono indubbiamente causa di persistente fastidio per la popolazione residente nelle vicinanze della fonte di emissione. Inoltre sono spesso elemento di conflittualità sociale, sia nel caso di impianti esistenti, sia nel caso di decisioni legate alla localizzazione di nuovi insediamenti produttivi.
Nel territorio di Livorno e Collesalvetti insistono numerose attività da cui hanno origine emissioni maleodoranti. Ciò ha determinato, nel corso degli anni, un forte disagio nella popolazione esposta a molestie olfattive tradottosi anche in un crescente numero di esposti prevenuti alle amministrazioni pubbliche e ad ARPAT.
Nello svolgimento delle indagini finalizzate alla individuazione delle sorgenti delle maleodoranze, il Dipartimento ARPAT di Livorno ha acquisito la consapevolezza che questi episodi spesso coinvolgono più sorgenti i cui effetti vanno a sovrapporsi ed incrementare i valori di fondo sul territorio.
Al fine di cercare possibili soluzioni e di rispondere in maniera adeguata alla cittadinanza, le amministrazioni comunali di Livorno e Collesalvetti hanno coinvolto ARPAT mettendo a disposizione risorse straordinarie per costruire un percorso che, nell’arco di due anni, porti alla realizzazione di un “Piano mirato di prevenzione, monitoraggio e controllo delle emissioni odorigene nel territorio dei Comuni di Livorno e Collesalvetti”.
Il “Piano” è stato presentato agli enti pubblici e alle aziende del territorio, venerdì 28 ottobre, nel corso di un incontro tenutosi presso il Centro Servizi Area nord del Comune di Livorno.
L’iniziativa si è aperta con i saluti del coordinatore dell’Area Vasta Costa di ARPAT, Gaetano Licitra, a cui sono seguiti gli interventi dell’assessore all’ambiente del Comune di Livorno, Giuseppe Vece, e dell’assessore all’ambiente del Comune di Collesalvetti, Riccardo Demi. Antonio Spinazzola, del dipartimento ARPAT di Livorno, ha illustrato il “Piano” ed è seguito un ampio e partecipato dibattito in cui sono intervenuti i rappresentanti di alcune aziende; le conclusioni sono state affidate al Direttore generale di ARPAT, Marcello Mossa Verre.
Si tratta di procedere ad un monitoraggio della percezione olfattiva che porti ad identificare le aree dove sono collocate le attività con alta probabilità di emissione di composti odorigeni, procedere alla mappatura e alla schedatura olfattometrica delle sorgenti e, attraverso il coinvolgimento delle aziende, arrivare ad una stima dell’impatto olfattivo sul territorio utilizzando modelli di calcolo.
Completata questa fase verranno valutati gli interventi prioritari per la mitigazione delle maleodoranze, definendo le modalità (in alcuni casi già contenute negli atti autorizzativi) a cui i gestori delle attività dovranno attenersi.
La strategia da perseguire attraverso il “Piano mirato di prevenzione, monitoraggio e controllo delle emissioni odorigene nel territorio dei Comuni di Livorno e Collesalvetti” per dare una adeguata risposta alla problematica degli odori può sintetizzarsi nei seguenti punti:
· stabilire valori di emissione (in termini di quantità e qualità), compatibili con il territorio, da conseguire in tempi congrui per ottenere una riduzione progressiva degli impatti;
· coinvolgimento delle attività che più di altre, per dimensione e tipologia, contribuiscono maggiormente all’inquinamento olfattivo;
· adozione di soluzioni sostenibili e tecnicamente realizzabili da parte delle aziende;condivisione della strategia con le aziende ed altri soggetti istituzionali (ASL) e partecipazione attiva con proposte di miglioramento;
· equa distribuzione degli interventi di mitigazione.
Le amministrazioni comunali di Livorno e Collesalvetti ed ARPAT ritengono auspicabile e necessario il coinvolgimento e la cooperazione con i cittadini e con le aziende, anche attraverso le associazioni che le rappresentano, e si impegnano a presentare nel corso del 2017 gli stati di avanzamento del Piano a tutti i soggetti e le realtà produttive delle aree interessate dallo studio.
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