Opportunità e finanziamenti per le imprese che vogliono investire in progetti di efficientamento energetico al centro dell’incontro in Confindustria. Si è tenuto ieri nella sede di Livorno di Confindustria un confronto molto partecipato dagli imprenditori della Costa toscana sui temi della sostenibilità e della transizione energetica.
Il conflitto esploso in Ucraina sta deteriorando il già difficile scenario economico per l’Europa e per l’Italia, dove i rincari di petrolio, gas, carbone, stanno facendo crescere i costi delle imprese. Secondo il rapporto di previsione del Centro Studi di Confindustria del 2 aprile 2022, l’incidenza dei costi dell’energia sul totale dei costi di produzione aumenterebbe del 77% per il totale dell’economia italiana, passando dal 4,6% nel periodo pre-pandemico (media 2018-19) all’8,2% nel 2022. In euro, questo impatto si tradurrebbe in una crescita della bolletta energetica italiana di 5,7 miliardi su base mensile, ovvero in un maggior onere di 68 miliardi su base annua.
“Per ridurre gli effetti economici della guerra su imprese e famiglie – ha dichiarato all’apertura lavori Umberto Paoletti, direttore generale di Confindustria Livorno Massa Carrara – saranno cruciali le politiche pubbliche del Governo italiano e delle istituzioni europee. Tra questi interventi rientrano anche le scelte di diversificazione dell’import di energia e il cambio di mix energetico. Nel breve e medio periodo è importante aumentare l’estrazione domestica di gas e la diversificazione delle importazioni, riducendo la quota della Russia e, eventualmente, riprendere temporaneamente la generazione elettrica a carbone. Nel lungo periodo, occorre accrescere l’indipendenza energetica: aumentando la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e la bioenergia, proseguendo sul percorso di una sostenibile transizione energetica”.
In questa fase l’utilizzo dell’idrogeno come vettore di energia ha assunto un ruolo di primaria importanza. La crescita di un suo mercato a basse emissioni comporta importanti sfide tecnologiche, economiche e sociali.
Su questo tema è intervenuto Cesare Stefanini, preside della Classe di Scienze Sperimentali della Scuola Superiore Sant’Anna, che ha dichiarato: “Lo stanziamento più elevato all’interno del Piano di Ripresa e Resilienza è destinato alla Missione 2 che ha come tema “Transizione Energetica e mobilità sostenibile”. All’interno di questa Missione, la Componente dedicata a Energia rinnovabile, idrogeno, reti e mobilità sostenibile, vede uno stanziamento di oltre 23 miliardi di euro. Un importante sostegno economico è previsto proprio per la filiera dell’Idrogeno (3,19 miliardi), considerato una delle soluzioni più concrete per la decarbonizzazione dei settori industriali cosiddetti hard-to-abate, caratterizzati da alta intensità energetica e privi di opzioni di elettrificazione scalabili”.
Anche la Regione Toscana è pronta alla sfida verde. Per realizzare la propria transizione ecologica e energetica e garantire un’economia sostenibile e competitiva, i Fondi Europei del nuovo settennato 2021- 2027 rappresenteranno uno strumento di pianificazione strategica per mettere a terra investimenti importati. In tale contesto è dunque fondamentale che la fase di permitting necessaria all’installazione dei nuovi impianti sia snella ed abbia tempi consoni alle esigenze delle imprese.
“In questa direzione, il Sistema Confindustria Toscana con le Associazioni Territoriali, anche attraverso il Digital Innovation Hub, sta lavorando da tempo per promuovere attività di orientamento, assistenza e supporto progettuale delle imprese aiutandole ad intercettare al meglio le risorse del PNRR, in modo complementare ai fondi europei e in sinergia con la Regione” – ha dichiarato Silvia Ramondetta, responsabile area economia di Confindustria Toscana, che ha presentato agli industriali gli obiettivi della nuova programmazione regionale.
Valerio Marangolo, direzione ambiente e energia della Regione Toscana, ha successivamente messo a fuoco le linee della prossima programmazione regionale: “La Regione Toscana, in linea con le strategie a livello comunitario e nazionale, intende rinnovare il sostegno per investimenti mirati a ridurre i consumi energetici e incrementare l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, anche attraverso le risorse messe a disposizione nell’ambito del PNRR e della prossima programmazione POR 2021-2027. In tal senso le comunità energetiche e l’idrogeno verde rappresentano possibili strumenti per favorire la transizione energetica toscana in un contesto caratterizzato soprattutto in questo periodo da una crescente attenzione ai temi della auto sufficienza energetica”.
A seguito dell’analisi della struttura del sistema energetico, degli impatti sulle imprese e dei possibili scenari futuri effettuata da Massimo Beccarello, senior advisor per la transizione energetica di Confindustria, Federico De Gregorio, key account manager e Nicolas Sassoli, responsabile innovazione di Seaside ESCo, Gruppo Italgas, hanno delineato alcuni scenari particolarmente interessanti per le PMI: da soluzioni di digital energy fino alle comunità energetiche rinnovabili, illustrando casi aziendali di successo. “Senza digitale non può compiersi efficacemente la rivoluzione energetica che stiamo vivendo” – ha affermato Nicolas Sassoli di Seaside – “Non potrà avvenire una completa transizione verso un’economia più sostenibile ed ecologica senza una maturazione digitale a livello di mercato di tecnologie e processi innovativi che spingano gli attori coinvolti verso questa direzione. Per noi di Seaside è estremamente stimolante essere al fianco delle imprese e delle famiglie per supportarle nell’intraprendere questa sfida”.
Ha concluso i lavori Umberto Paoletti, direttore generale di Confindustria Livorno Massa Carrara: “A causa della grave crisi energetica, abbiamo organizzato una strategia di supporto rivolta a tutte le imprese soprattutto per gli aspetti economici relativi ai programmi di investimento. Inoltre, con la nostra agenzia formativa Assoservizi Formazione, stiamo progettando un master breve per formare figure strategiche all’interno delle imprese in grado di trasformare le opportunità legate alla sostenibilità e all’innovazione sociale, in modelli di business sempre più competitivi”.
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