I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Livorno hanno eseguito un sequestro preventivo di beni per oltre 700mila euro, come stabilito dal GIP del Tribunale di Livorno. Il provvedimento coinvolge persone fisiche e giuridiche accusate di violazioni fiscali, riciclaggio e responsabilità amministrativa delle società. Il sequestro include 250mila euro dai conti correnti, quattro proprietà immobiliari a Livorno e provincia, due auto di lusso (una Mercedes e una BMW), due motoveicoli e quote societarie per 220mila euro. L’operazione è il risultato di indagini economico-finanziarie e verifiche fiscali nei confronti di soggetti che hanno gestito società, anche tramite prestanome, in vari settori economici. Le analisi delle movimentazioni bancarie e patrimoniali hanno rivelato complesse operazioni e manovre finanziarie, come finanziamenti tra società collegate, la creazione di nuove persone giuridiche, e cessioni e trasferimenti “circolari” di capitali, beni e quote societarie. Queste attività erano finalizzate a ridurre il patrimonio aziendale per eludere il pagamento delle imposte e dei debiti verso lo Stato. Le indagini, supportate anche da segnalazioni di operazioni sospette, hanno evidenziato che queste operazioni, prive di una logica economica o commerciale, configurano il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, in base all’art. 11 del D.Lgs. 74/2000. Lo scopo era impoverire il patrimonio societario, rendendo impossibile la riscossione dei crediti tributari da parte dell’Erario. Inoltre, è stato accertato il reato di autoriciclaggio, ai sensi dell’art. 648 ter. 1 del Codice Penale, poiché il denaro derivante dalla sottrazione fraudolenta delle imposte veniva reinvestito in attività imprenditoriali per occultarne l’origine illecita e consentire ulteriori attività commerciali. Sono state contestate anche violazioni relative alla responsabilità amministrativa degli enti, secondo il D.Lgs. 231/2001. Il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari, e la responsabilità degli indagati sarà accertata solo con una sentenza irrevocabile di condanna.
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