Tau Altopascio 5 Figline 1. Risultato pesante nei confronti dei gialloblù che accusano la stanchezza raccolta nel match di domenica contro l’Unione Sportiva Livorno, forse. Esatto, forse, perché osservando gli highlights della partita giocata sul campo del Tau emergono molti dubbi. In particolare guardando gli ultimi due gol che il Figline ha concesso, apertamente e senza pudore, alla formazione di casa. Poche parole davanti ad un triste spettacolo come questo. Una prestazione dove la meritocrazia è uscita nei minuti di recupero lasciando spazio ad un atteggiamento che non rispecchia i valori dello sport. Le immagini di questa partita della Poule Promozione di Eccellenza Toscana tra Figline e Tau saranno comunque utili. Qualsiasi allenatore infatti potrà mostrarle alla propria squadra, soprattutto nelle scuole calcio, per porre davanti agli occhi dei bambini che muovono i primi passi in un mondo complicato come quello del calcio un esempio assolutamente da evitare sul rettangolo verde, dove, di solito, il migliore vince e lo sconfitto si appresta a stringere la mano.
Uno peggio dell’altro, si direbbe. Il comportamento del portiere gialloblù a scuola sarebbe da bocciatura diretta, senza passare neanche per gli esami di settembre. Nel quarto gol aspetta con ansia l’arrivo dell’attaccante del Tau, inizialmente distante più di cinque metri dall’estremo difensore. Con un giocatore avversario a meno di un metro, chiunque spazzerebbe la palla in tribuna senza pensarci due volte. Chiunque, tranne il portiere del Figline, che ha deciso di servire un assist ai lucchesi. Il quinto, invece, è utile per togliere qualsiasi dubbio, anche ai più scettici. Rinvio dalla difesa del Tau che arriva dritto sulla testa del portiere gialloblù. A partita quasi finita, ci si aspetta una deviazione lontana dalla propria area di rigore oppure nella zona laterale del campo, come proprio le scuole calcio insegnano. Ma il ricordo delle regole fondamentali è da rivedere per il portiere. Infatti, usa la testa per ammortizzare la sfera lasciandola nella terra di nessuno. A raccoglierla è il giocatore del Tau tutto solo e neanche minimamente contrastato da un giocatore di movimento gialloblù che, tra l’altro, toglie il piede quando invece sarebbe necessario deviare il pallone. In tutto ciò, il portiere del Figline sarebbe dovuto correre verso la porta per evitare l’imbarcata avversaria. Invece, ancora una volta, decide di stupire tutti rimanendo fermo ad osservare l’azione e lanciare anche uno sguardo sconsolato verso la panchina. Quinto gol del Tau che costringe il Livorno ad un solo risultato domenica all’Armando Picchi: la vittoria.
A pensar male a volte ci si indovina, ed in questo caso, probabilmente, ci si prende in pieno. Giustizia e meritocrazia, due valori che nella partita tra Tau e Figline sono stati messi da parte. Il calcio dove vincono le emozioni, le speranze, le lacrime di gioia, i gol all’ultimo secondo o le sconfitte brucianti è differente dalle scene che sono state messe in atto sul campo di Altopascio. Nella speranza che la giustizia sportiva faccia il proprio corso, il Tau Altopascio dovrà passare domenica dall’Armando Picchi e non sarà una passeggiata, soprattutto quando sugli spalti ci sono quei tifosi che, diciotto anni fa, hanno lasciato a bocca aperta tutto San Siro.
A cura di Jacopo Morelli
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