Condannati per appropriazione indebita di carburante presso la raffineria Eni di Livorno. Complice il responsabile di piazzale che riceveva buoni di benzina.
Telefonate, scambi di buste con omaggi, segnali in codice e soprattutto manomissioni ai sistemi di sicurezza delle cisterne che avrebbero potuto generare conseguenze pericolose.
A distanza di quasi sette anni dall’apertura dell’indagine, il tribunale ha depositato le motivazioni dei diciannove imputati: diciotto sono stati condannati con l’accusa di appropriazione indebita con pene che vanno da un anno e quattro mesi a due anni di reclusione (per molti è arrivata la sospensione).
I nomi. Sandro Voliani, 55 anni, autista e Gianfranco Priore, 41, dipendente della Siti.cem Maintenance service sono stati condannati a due anni. Walter De Federicis, 51, e Valerio Moschin, 55, responsabile del piazzale, a un anno e otto mesi di reclusione, mentre a un anno e quattro mesi di reclusione gli altri autisti: Maurizio De Chirico, 65 anni, livornese, Giuseppe Buccoliero, 55, pisano, Vincenzo Crispo, 48, di Acerra come Alessandro Fatigati, 54. E ancora Giuseppe Fiore, 58, Domenico Laudando, 53, Carlo Marconcini, 69, nato a Empoli ma residente a Livorno, Massimiliano Paoletti, 48, residente a Montecatini Val di Cecina, Vincenzo Raia, 48, residente a Rosignano Marittimo, Flavio Rivola, 64, livornese e Ciro Russo, 50, di Pomigliano D’Arco. L’unica assoluzione riguarda Marco Rossi, 53, di Massarosa, risultato estraneo alla vicenda.
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