E’ previsto lo smantellamento del macello e l’introduzione di attività rieducative ecocompatibili e con gli animali. Un percorso che permetterà all’isola di diventare un vero e proprio luogo di sperimentazione ambientale ed etica.
“Qualche anno fa – spiega il garante dei detenuti Giovanni De Peppo – alcuni detenuti chiesero di evitare di macellare quegli animali che avevano cresciuto loro stessi. Da qui nacque una riflessione, sul programma educativo del carcere, quale influenza negativa potesse avere un elemento violento come il macello all’interno di un carcere. Al caso prese parte anche l’università Bicocca di Milano, con la questione che coinvolse anche molti bambini e genitori”.
“Il progetto di dismettere il macello ebbe una frenata quando Carlo Mazzerbo lasciò la direzione del carcere. Con il suo ritorno – prosegue De Peppo – abbiamo ripreso l’iniziativa, ponendo la questione al sottosegretario Ferraresi. Il nostro intento è quindi quello di unire istanze ambientali ad istanze sociali, trasformando la Gorgona in un vero e proprio laboratorio ambientale ed etico, dove i detenuti stessi porteranno avanti progetti legati a coltivazioni biologiche, pet therapy e fattorie scolastiche”.
“Nel giro di qualche mese -annuncia il sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi – verrà smantellato il macello per poi arrivare alla creazione di attività sostenibili, grazie alla collaborazione di molteplici soggetti che hanno dato la disponibilità a contribuire a questa rivoluzione. Ci sono già molte realtà interessate a dare il loro contributo, come ad esempio il CNR e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, oltre che, ovviamente, il Parco nazionale dell’arcipelago toscano”.
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