Un Livorno così, non ce lo aspettavamo; poco incisivo e soprattutto irriconoscibile dopo l’ottima prestazione contro il Città di Castello giocata appena una settimana prima fra le mura amiche del Picchi. Un Livorno, che ai maremmani ha strappato un punto non meritato… ma pur sempre valido e utile per la corsa ai playoff. Sembra ormai impossibile pensare ad afferrare qualcosa di più; questa squadra ha infatti l’incredibile capacità di trasformarsi completamente in trasferta, contro squadre con cui sperare in una vittoria non è assolutamente sintomo di presunzione. Non ci sono partite da sottovalutare, il Grosseto ha bisogno di guardarsi le spalle a differenza nostra che invece abbiamo lo sguardo puntato in avanti. Perché il Livorno ha questa capacità di resuscitare squadre dalla classifica traballante? C’è da considerare inoltre, che anche stavolta la squadra non ha saputo sfruttare la superiorità numerica come già accaduto ad Arezzo. L’uomo in più non sempre fa la differenza in senso positivo, ma sicuramente è un arma da sfruttare per provare a imporre il proprio ritmo di gioco; ma diventa inutile se non si ha dalla propria il carattere, e come in un film già visto, anche stavolta è totalmente mancato. Il Mister ha dovuto, per forza di cose, effettuare dei cambi a centrocampo a causa dell’assenza di Greselin e della squalifica di Gianmarco Neri. Accanto al nostro capitano Andrea Luci, nell’ultima partita giocata in casa aveva infatti trovato una quadra che stentava a trovare. Merito forse anche di Michele Bruzzo, che in posizione avanzata nella medesima partita aveva svolto il suo ruolo in maniera tatticamente perfetta, con goal annesso? A Grosseto invece, completamente un’altra partita in una posizione che lo ha visto sparire dal gioco.Si era ipotizzato quindi un cambio di modulo, o l’ingresso di Belli al posto di G. Neri, giocatore che nella conduzione Esposito si è fatto vedere poco ma che sembrava in pole position visto l’emergenza centrocampo. Fatto sta, che il Livorno non è mai riuscito ad imporre il proprio gioco, e sin dalle prime battute è stato chiaro anche al Mister visto il duplice cambio effettuato poco prima della fine del primo tempo, segno chiaro di un tentativo di cambiamento di marcia. Che comunque non c’è stato. Sia Frati che Longo si sono fatti vedere poco, il primo quantomeno caparbio in una posizione che onestamente non gli appartiene, e il secondo totalmente assente.Sicuramente siamo partiti in ritardo. Sicuramente avevamo bisogno di tempo, il Mister aveva bisogno di conoscere i suoi giocatori, cosa che onestamente ha dimostrato. Ma manca la maturità giusta per affrontare a testa alta anche le varie emergenze, e soprattutto per gestire partite alla propria portata. Non è ancora finita, domenica un’altra finale e il Livorno dovrà farsi trovare pronto.
Agnese Gaglio
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